25/05/2021, 10.49
VIETNAM - INDIA
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Hanoi soccorre Delhi, travolta dalla pandemia

di Peter Tran

Dal Vietnam due carichi di aiuti comprensivi di ventilatori, generatori di ossigeno, bombole e mascherine protettive. Il valore complessivo è di 1,5 milioni di dollari. In prima fila negli aiuti la Viet-Nam Buddhist Sangha (Vbs), che ha organizzato una raccolta fondi. Il ringraziamento dell’ambasciatore indiano. 

Hanoi (AsiaNews) - Il Vietnam sta affrontando il quarto focolaio interno di Covid-19 dall’inizio della pandemia, ma anche stavolta sembra essere in grado di contenere la diffusione del virus e scongiurare una escalation di contagi e vittime. Da qui la scelta del governo di Hanoi e delle associazioni buddiste di correre in aiuto dell’India, fra le nazioni al mondo in piena emergenza e alle prese - in molte aree - con un sistema sanitario che rischia il collasso per la crescita esponenziale di casi e morti. 

Il 21 maggio scorso l’ambasciata vietnamita in India ha donato 109 ventilatori e 50 generatori di ossigeno per curare i casi più gravi. La fornitura è stata inviata all’aeroporto internazionale Indira Gandhi e consegnata alle autorità locali. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare a destinazione anche un secondo invio comprensivo di 100 ventilatori, 275 generatori di ossigeno, 1300 bombole di ossigeno e 50mila mascherine protettive. In questo caso il materiale è stato affidato alla marina indiana che trasporta il carico via mare da Ho Chi Minh City a Chennai, nel Tamil Nadu. 

Il valore complessivo degli aiuti è pari a 1,5 milioni di dollari ed è affidato alla Croce rossa indiana attraverso la Chiesa buddista vietnamita e l’Associazione per l’amicizia India-Vietnam. Fra le realtà più attive vi è l’organizzazione buddista che già il 12 maggio scorso aveva promosso una funzione durante la quale erano stati raccolte - e donate - apparecchiature e forniture mediche per sostenere l’India nella lotta al Covid. 

Il venerabile Thích Thanh Nhiễu, vice-presidente permanente del Consiglio esecutivo della Viet-Nam Buddhist Sangha (Vbs), riferisce che il materiale sinora racconto è frutto della generosità di “monaci, suore, fedeli buddisti fra i quali studenti ed ex studenti in India”. Egli si dice anche fiducioso che “presto” India e Vietnam sapranno mettersi alle spalle l’emergenza sanitaria, definita senza mezzi termini “il disastro del secolo”.

Pranay Verma, ambasciatore indiano ad Hanoi, sottolinea che il Paese “sta affrontando una imponente sfida interna” e ringrazia l’associazione buddista Sangha per “aver donato le forniture mediche per rispondere ai bisogni immediati”. Questo gesto, aggiunge, è un segno “di umanità e di amicizia” che conferma le “relazioni strategiche” fra le due nazioni. Nguyễn Quốc Dũng, vice-ministro vietnamita degli Esteri, conferma “il quarto focolaio” riconducibile alla pandemia di Covid-19, ma aggiunge che la situazione è sotto controllo. Egli si dice inoltre sicuro che “grazie alla propria potenzialità nel campo farmaceutico e nell’industria medica”, New Delhi e il suo popolo “sapranno vincere le sfide” e rilanciare “lo sviluppo socio-economico”. 

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