22/01/2013, 00.00
INDIA
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I 50 anni del “nuovo” catecumenato, un momento di grazia per la Chiesa dell’India

di Nirmala Carvalho
In occasione del Giubileo d’oro del Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti (Rica), AsiaNews intervista il direttore delle catechesi dell’arcidiocesi di Mumbai, p. Terence Murray. Le risposte della nuova evangelizzazione ai catecumeni di oggi, alla ricerca di “un incontro personale e profondo con Dio” anche tra le minacce del fondamentalismo.

Mumbai (AsiaNews) - "Un momento di grazia importantissimo per la vita della Chiesa di Mumbai e dell'India": il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, saluta così il Giubileo d'oro del Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti (Rica), pubblicato dopo il Concilio Vaticano II per disciplinare il catecumenato. La ricorrenza acquista valore perché cade nell'Anno della fede, "inaugurato da Benedetto XVI proprio nel 50mo anniversario del Concilio". Per l'arcivescovo, che è anche presidente della Federation of Asian Bishops' Conferences (Fabc), il catecumenato "è una responsabilità di tutti i battezzati" e il suo anniversario ci chiama "con urgenza a rinnovare l'evangelizzazione in Asia per vivere la nostra fede senza paura ed essere testimoni capaci di proclamare il Vangelo in mezzo ai continui cambianti di questo continente". Per l'occasione, AsiaNews ha intervistato p. Terence Murray, direttore del Centro per la catechesi dell'arcidiocesi di Mumbai.

P. Murray, perché le persone sono attratte da Cristo?

Nella mia personale e limitata esperienza, ciò che spinge la gente verso Cristo è il Signore, che invita le persone ad avere una relazione personale [con Lui, ndr], nella quale trovare pace e gioia.

Come risponde la nuova evangelizzazione alle sfide di quanti chiedono il battesimo?

Anzitutto, la nuova evangelizzazione sfida i cattolici a essere evangelizzati, e poi a evangelizzare a loro volta. In modo particolare, la nuova evangelizzazione si focalizza sul "ri-proporre" il Vangelo a quelli che hanno vissuto una crisi di fede. Papa Benedetto XVI invita a riproporre la Parola di Dio in quelle zone che ancora attendono la "prima" evangelizzazione, dove il Vangelo non è stato proclamato, affinché quanti cercano il battesimo possano conoscere Dio e prendersi il loro impegno dinanzi a lui.

L'India è una società pluralistica e multiculturale. La sua profonda spiritualità spinge a cercare Cristo?

Dato il pluralismo, la multiculturalità e multireligiosità della nostra società, un [simile] patrimonio spirituale conduce molti a [ricercare] un incontro personale con un Dio vivente. Questo è possibile grazie alla spiritualità che già esiste nel nostro Paese. Chi è alla ricerca non vuole un rapporto superficiale, ma un incontro profondo e personale che solo il Signore Gesù può colmare e completare.

Il fondamentalismo scoraggia o ostacola le conversioni al cristianesimo e i battesimi?

Se consideriamo il battesimo come grazia di Dio, allora nessun potere, né persona, né autorità può essere più grande di Dio. La grazia del Signore si manifesta in molti modi, e nessuno potrà mai spegnere l'opera dello Spirito Santo, che è agente di evangelizzazione. È diverso stabilire quello che il fondamentalismo può fare. Se si è ancorati a Dio e si è consapevoli che Dio solo basta, si può essere infantili e poi crescere più forti e vivere la propria fede nelle più diverse situazioni. Ma se la fede è solo nominale, essa non fa alcuna differenza. La conversione è metanoia [conversione psicologica e spirituale, ndr] e ravvedersi e credere sono le due ricchezze della fede.

Cinquant'anni fa la Chiesa di Mumbai ha aderito al Rica. Ci parli di questo cammino.

La Chiesa di Mumbai ha risposto in modo entusiasta al Concilio Vaticano II, il nostro è stato un cammino nel quale ognuno ha testimoniato la fede di Dio. L'entusiasmo del clero è stato straordinario, molti hanno accolto [il Rica, ndr] come un invito del Signore, ricordando l'antica massima ecclesiale "La salvezza dell'anima è la legge suprema". Fino a quel momento, per alcuni [tale massima] era un'indicazione a breve termine, che davano a quelli in attesa di abbracciare la fede. Per altri ha significato dare gli elementi essenziali della fede cattolica. per altri ancora, si trattava di un programma sistematico di formazione alla fede.

La festa della conversione di S. Paolo e la festa dei SS. Pietro e Paolo sono particolarmente importanti per tutti, catecumeni e battezzati, per incoraggiare, condividere e aiutarsi l'uno con l'altro a crescere nella conoscenza e nella comprensione della fede e delle tradizione cattolica. E poi, a loro volta, per continuare a rendersi disponibili a condividere la propria fede con gli altri.

 

 

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