29/05/2022, 09.34
ECCLESIA IN ASIA
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I 50 anni della Conferenza episcopale del Bangladesh

di Sumon Corraya

Con una cerimonia a Dhala la CBCB ha celebrato il traguardo di mezzo secolo di cammino al servizio delle comunità cattoliche nel Paese. Il contributo di scuole e realtà assistenziali al servizio di tutti. L'impegno a raccogliere la sfida di riconoscere maggiormente il contributo della leadership femminile alla vita della Chiesa.

Dhaka (AsiaNews) - La Conferenza episcopale cattolica del Bangladesh (CBCB) ha ricordato in questi giorni i 50 anni dalla sua fondazione. L’anniversario è stato celebrato in un'atmosfera di festa, esprimendo profonda gratitudine e ringraziamento a Dio presso la sede della CBCB di Dhaka venerdì 27 maggio.  Al programma della giornata hanno preso parte l'arcivescovo di Dhaka mons. Bejoy N'D Cruze, religioso degli Oblati di Maria Immacolata e presidente della Conferenza episcopale, il cardinale Patrick D'Rozario, il nunzio apostolico in Bangladesh mons. George Kocherry, tutti i vescovi, politici cristiani, leader cattolici, oltre 200 sacerdoti e suore e più di 2000 fedeli.

L'arcivescovo Bejoy N'D Cruze ha detto: "Voglio esprimere la mia più profonda gratitudine, amore e rispetto per tutti coloro che hanno contribuito così tanto a questa Conferenza episcopale negli ultimi 50 anni. Spero che la CBCB possa fare ancora molta strada in futuro con la collaborazione di tutti".

Ha poi aggiunto: "La CBCB ha aiutato la Chiesa cattolica del Bangladesh a camminare insieme. I vescovi si sono sempre incontrati quattro volte all'anno e questo ha reso le relazioni tra le diocesi unite e fraterne. Questo rapporto di unità e fratellanza rende più forte ogni diocesi". Il Bangladesh ha otto diocesi, tra cui due arcidiocesi.

 L'arcivescovo Bejoy ha ricordato che l'istituzione della CBCB dopo la liberazione del Paese nel 1971 fu un segno di lungimiranza. Ora, grazie a questa organizzazione, i vescovi cattolici possono gestire congiuntamente tutte le attività per i fedeli.

Il deputato cattolico Jewel Areng ha elogiato la CBCB dicendo: "La Chiesa cattolica in Bangladesh sta facendo progredire la nostra società nel campo dell'istruzione, della salute e dello sviluppo socio-economico. La guida dei vescovi e di tanti altri fratelli e sorelle cattolici ci ha aiutato molto. Li ringrazio e li apprezzo".

Anche altri leader laici e religiosi hanno detto che la CBCB ha aiutato i fedeli a crescere nella fede e ispirandoli. Ma hanno anche ricordato le sfide che i cattolici del Bangladesh si trovano ad affrontare. Tra queste, le separazioni sono il problema principale. Molti cattolici si trovano ad affrontare problemi di vita coniugale a causa della tossicodipendenza, delle relazioni extraconiugali e dell'influenza dei social media.

Alcuni tra i presenti hanno suggerito che la CBCB dia più spazio alla leadership delle donne e coinvolga maggiormente i giovani nelle attività della Chiesa e a prendersi cura delle popolazioni indigene per migliorare le loro condizioni di vita.

Il vescovo di Rajshahi mons. Gervas Rozario, vicepresidente della CBCB, ha risposto che la Conferenza episcopale è sincera nel suo impegno per promuovere la leadership femminile. "Il primo ministro del nostro Paese - ha commentato - è una donna. Vogliamo che le donne si facciano avanti e possano diventare anche direttore esecutivo di Caritas Bangladesh. Alcune religiose, come le suore della Santa Croce e o quelle di Nostra Signore delle Missioni (RNDM) gestiscono abilmente rinomati istituti educativi. Molte altre donne possono candidarsi alla leadership".

La CBCB è un'organizzazione che fornisce una guida e una direzione ai cristiani del Paese. Questa istituzione è stata fondata nel 1971, dopo l'indipendenza. Il suo obiettivo principale è quello di formulare iniziative e programmi per il benessere della popolazione del Bangladesh, promuovendo l'attività dei cristiani locali.

La Chiesa cattolica in Bangladesh ha una sua università e gestisce più di trecento apprezzate istituzioni educative come Notre Dame, Holy Cross e St. Joseph oltre a un'organizzazione di sviluppo umano integrato come Caritas Bangladesh. Nel Paese vi sono circa 100 ospedali e centri sanitari cattolici. Tutte realtà che aiutano chiunque, indipendentemente dall’appartenenza etnica, dalla religione o dalla casta.

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