20/12/2003, 00.00
Corea del sud
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Il Card. Kim chiede al presidente Roh di confessare le sue colpe

Seoul(AsiaNews/SCMP)- Il capo più in vista della Chiesa Cattolica ha fatto appello ai leaders politici di assumersi le conseguenze per aver partecipato nel più grande scandalo di corruzione avvenuto nel paese.

L'appello è giunto durante un incontro privato fra il Card. Stephen Kim Sou-hwan e Chough Soon-hyung, capo dell'opposizione Millenium Democratic Party ( Partito Democratico del Millennio). Secondo alcuni giornali il Card. Kim avrebbe detto: "Ora che i sospetti sui finanziamenti illeciti nella campagna elettorale dell'anno scorso si sono dimostrati veri, chi vi è coinvolto deve farsi avanti, chiedere perdono a Dio e affrontare le conseguenze, anche se questo significa andare in prigione".  I commenti del cardinale, molto stimato nel paese anche per il suo ruolo di guida nel movimento di democratico degli anni '80, sono stati accolti con attenzione da parte di tutti.

I quotidiani coreani dicono che l'81enne prelato avrebbe rimproverato direttamente il Presidente Roh Moo-hyun. "Mi preoccupa che il Sig Roh continui a fare il sordo dinanzi alle critiche a lui rivolte. Mi chiedo se lui pensa di cavarsela a suo modo,  con l'aiuto dei suoi sostenitori" avrebbe detto il Cardinale.

I commenti del Cardinale sembrano essere accolti con favore da parte di un elettorato sempre più cinico, scontento di scoprire ogni giorno nuove rivelazioni sulla corruzione dei politici.

Il Pubblico Ministero ha aperto indagini a larga scala sui finanziamenti avvenuti durante le elezioni presidenziali tenuti lo scorso dicembre. Essi hanno accusato alcuni giganti della finanza nel paese, fra i quali  la Hyundai, la Samsung e LG indagati per aver dato milioni di dollari in donazioni politiche illecite. Nelle indagine sono coinvolti  i principali partiti politici del paese e alcuni stretti collaboratori del Presidente.

Roh Moo-hyun , un avvocato che ha sempre difeso i diritti umani, è stato eletto l'anno scorso promettendo di debellare il virus della endemica corruzione nella politica del paese. Egli si è trovato coinvolto attraverso accuse rivolte ai i suoi stretti collaboratori.

Il Presidente ha detto di essere pronto a dimettersi se si prova che qualcuno del suo campo ha percepito anche solo un decimo dei finanziamenti illeciti raccolti dal suo rivale nelle elezioni presidenziali dello scorso anno.

Kim Soo-Jin, portavoce del gruppo civico, del People's Solidarity for Participatory Democracy (Solidarietà del Popolo per la Partecipazione Democratica) ha dichiarato:  "In un certo senso sono deluso. Il Presidente Roh non ha messo in atto alcuna iniziativa forte per creare le riforme politiche necessarie a mettere fine alla corruzione" ed ha aggiunto che "gli sforzi per una riforma politica si stanno verificando non per merito suo, ma suo malgrado" (PB)   

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