21/03/2024, 08.45
ASIA CENTRALE
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Il ratto delle 'fidanzate' nell’Asia centrale

di Vladimir Rozanskij

Dal Tagikistan al Kazakistan restano terribilmente diffuse pratiche crudeli e umilianti ai danni delle donne quando i genitori non si accordano sul matrimonio. In Kirghizistan secondo le cifre ufficiali negli ultimi 6 anni sono state rapite oltre 1500 donne.

Astana (AsiaNews) - La giornalista e attivista Alja Khamidullina ha pubblicato su AsiaPlus un ampio reportage per denunciare l’antica pratica del ratto delle fidanzate, dei matrimoni combinati e delle verifiche della verginità delle ragazze nei Paesi dell’Asia centrale, pratiche da cui sembra molto difficile separarsi. La cultura dei popoli di questa regione è unica e molto variegata, ma alcuni capisaldi tradizionali riportano a dimensioni ormai poco compatibili con la mentalità degli uomini contemporanei.

Uno di questi è la pratica del matrimonio forzato tramite rapimento della sposa, che si attua quando i genitori della ragazza non si accordano sul matrimonio, o tirano per le lunghe prima di concedere il consenso per la cerimonia. Tali situazioni si ripetono ancora oggi piuttosto spesso in questi Paesi, e le ragazze vengono prese in pieno giorno davanti a tutti senza chiedere il loro consenso, come articolo di mercato. E raramente casi del genere, ufficialmente proibiti dalle leggi, vengono poi risolti davanti ai giudici, e l’impunità conduce in varie occasioni all’assassinio della ragazza renitente.

Così era accaduto a Aizada Kanatbekova in Kirghizistan due anni fa, violentata e quindi strangolata, e in quel caso, uno dei più impressionanti degli ultimi anni, anche l’aggressore alla fine si tolse la vita. Un’altra ragazza kirghiza, la 19enne Burulaj Turdaly, fu uccisa dall’aggressore in questura sotto gli occhi dei poliziotti, che li avevano fermati per verificare lo stupro. Da allora molti altri casi si sono succeduti in Kirghizistan, in Tagikistan e negli altri Stati vicini; nel 2021 erano stati registrati 560 casi solo tra i kirghisi, e negli ultimi 6 anni sono state rapite oltre 1500 donne, stando alle cifre ufficiali. Molte vittime in realtà hanno timore a rivolgersi alla polizia, per non disonorare la famiglia. Diversi casi clamorosi si sono verificati anche in Kazakistan, dove si registrano circa 200 casi all’anno.

La verginità delle fanciulle è considerata un vero culto sacro in Asia centrale, e si inculca fin dall’infanzia la necessità di arrivare integre fino al matrimonio. In Tagikistan fino ad oggi si effettua la verifica al momento della prima notte di nozze, a cui deve partecipare non soltanto lo sposo, ma l’intera parte femminile della sua famiglia. Per avere la certezza della condizione verginale si invita nel talamo nuziale una parente “autorevole”, che ha il compito di ritirare il lenzuolo subito dopo il compimento dell’atto coniugale per osservare le tracce di sangue lasciate dalla sposa. Non si esclude l’eventuale controllo ginecologico della giovane, e anche la famiglia stessa della ragazza è autorizzata ad assistere, per assicurarsi che non ricada la vergogna dell’impurità su tutti i consanguinei. Nel Centro repubblicano di medicina legale di Dušanbe è sempre disponibile il reparto dove effettuare i test ufficiali, a cui si rivolgono oltre 500 donne ogni anno.

La verifica della verginità, del resto, è ancora praticata in oltre 20 Paesi del mondo, nonostante le condanne da parte dell’Onu e dell’Oms, che la considerano una pratica umiliante. Per fortuna sono state superate le pratiche più crudeli antecedenti alla diffusione dell’islam, che in questi Paesi giunse verso la fine del XIV secolo, mentre prima ci si liberava delle femmine che nascevano prima dell’atteso erede maschio. Eppure rimane la convinzione che il figlio maschio sia sempre preferibile alle femmine, nonostante la religione musulmana consideri entrambi i generi come espressioni della benedizione divina. Spesso l’istruzione viene concessa soltanto ai maschi, che devono continuare la stirpe familiare.

Esiste ancora il kalym, l’acquisto della promessa sposa, che si pratica in tutti Paesi dell’Asia centrale. La trattativa di solito rimane riservata, ma non è raro che il pagamento avvenga pubblicamente durante la cerimonia nuziale, in denaro, in preziosi ornamenti o in articoli di guardaroba. La bellezza esteriore e il livello di istruzione della fidanzata sono argomenti dirimenti per determinare il prezzo della sposa “costosa” o a buon mercato. Il matrimonio è un affare molto costoso, e le famiglie raccolgono i soldi per tutta la vita, in modo da rispettare come si deve tutte le antiche tradizioni.

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