08/09/2022, 08.55
RUSSIA
Invia ad un amico

Imposte lezioni patriottiche nelle scuole russe

di Vladimir Rozanskij

Si torna alle abitudini sovietiche delle lezioni di marxismo-leninismo, aggiornate all’ideologia corrente imperial-ortodossa. Attivista: bisogna sorvegliare gli effetti della propaganda bellica. Molte famiglie cercano di passare all’istruzione privata in famiglia.

Mosca (AsiaNews) – Da inizio settembre, con la riapertura delle scuole, in Russia sono diventate obbligatorie le lezioni di patriottismo, chiamate “conversazioni sulle cose più importanti”, da tenere obbligatoriamente ogni lunedì dopo un solenne alzabandiera, e possibilmente anche gli altri giorni, come materiale da associare a ogni materia, dall’asilo all’università. Si torna alle abitudini sovietiche delle lezioni di marxismo-leninismo e di propaganda antireligiosa, aggiornate all’ideologia corrente imperial-ortodossa.

Molti insegnanti cercano qualche scappatoia per sfuggire all’obbligo di indottrinamento. La presidente dell’associazione per i diritti delle famiglie numerose della provincia di Perm nella Russia settentrionale, Ljudmila Eltysheva (v. foto), spiega a Idel.Realii che “la cultura giuridica per la difesa degli interessi degli alunni in Russia non è regolata fino in fondo”, e per questa regione ha deciso, insieme ad alcune centinaia di genitori, di organizzare una specie di “istituto della società civile”: un comitato di genitori di alunni, il cui parere collettivo potrebbe aiutare a rivolgersi alle procure e ai dipartimenti della pubblica istruzione.

Recentemente Eltysheva si è occupata del caso di un gruppo di alunni di una scuola di Perm, che erano succubi degli abusi di un’insegnante che chiudeva loro la bocca con lo scotch, e gli legava le braccia dietro la sedia. Da attivista umanitaria si è occupata anche di questioni sociali della regione, come l’aumento dei prezzi dei trasporti locali e l’annullamento dei sussidi per il terzo e quarto figlio, protestando tramite petizioni su internet e ricevendo numerose reprimende dalle autorità, ma anche con qualche successo.

Ljudmila spiega che i genitori devono reagire se i loro figli tornano da scuola tristi e chiusi in se stessi, si rifiutano di mangiare e dormono male: “Ai primi segnali di conseguenze sulla salute bisogna intervenire, informarsi su quello che succede in classe con gli insegnanti e i compagni, e prendere comunque le difese del proprio figlio, prima che la situazione degeneri”. L’attivista avverte che è sempre più necessario difendere la gratuità dell’istruzione e della protezione sanitaria nella scuola, e di rifiutare le raccolte di sussidi spesso imposte dai dirigenti e dagli insegnanti.

E soprattutto di questi tempi bisogna sorvegliare gli effetti della propaganda bellica, e in generale le discussioni in classe sulla operazione militare in Ucraina. Si sono già avuti molti casi di conflitto prima dell’estate, tra insegnanti e scolari, e anche tra gli alunni stessi che si schierano in parti avverse riguardo a questo tema, anche nelle classi elementari. Si è arrivati alle parodie di Hitler e Stalin, a interventi improvvisati di genitori inquieti, che a volte hanno rischiato accuse, multe e condanne fino alla privazione della responsabilità genitoriale. “I genitori devono essere informati sui contenuti di queste lezioni patriottiche, e avere il diritto di intervenire collettivamente per la regolazione di esse”, ribadisce Ljudmila, “chiedendo che queste lezioni siano impartite col permesso dei genitori, e rimangano comunque facoltative”.

Anche l’obbligo di indossare uniformi militari, che si sta diffondendo in molte scuole, non deve essere accettato passivamente: “quello che sta accadendo in Ucraina non è comunque paragonabile alla guerra del 1941, da qualunque parte la si osservi, e gli attributi militari sono decisamente fuori luogo, anche perché in questo modo si trasmette il messaggio che siamo in guerra, ciò che viene considerato una forma di discredito delle azioni della presidenza e delle stesse Forze armate”, argomenta con prudenza l’attivista. Le divise scolastiche sono tradizionali in Russia, ma non devono essere usate come strumenti ideologici.

Molte famiglie cercano di passare all’istruzione privata in famiglia, una possibilità concessa dalla legge, ma di non facile attuazione. È comunque necessario ottenere la licenza da una qualunque scuola, anche lontana dal proprio luogo di residenza. Anche qui servono azioni collettive, per aiutare le famiglie a non soccombere alla guerra interna nella scuola in Russia.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Mosca e Kiev celebrano il Battesimo della Rus’, ma separati
31/07/2018 08:12
La scuola russa e la propaganda
02/05/2022 08:44
Chiesa ortodossa: ucraini e russi si scontrano sulle Grotte di Kiev
14/03/2023 08:50
Nuovi scismi ortodossi nel Donbass
07/10/2022 08:54
Patriarca Kirill: non ci separeremo dagli ucraini
30/05/2022 08:51


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”