04/12/2005, 00.00
hong kong - cina
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In 100 mila alla marcia per la piena democrazia di Hong Kong

Fra i partecipanti anche Anson Chan, la popolare ex segretaria generale del territorio. Il vescovo cattolico mons. Joseph Zen ha presieduto un momento di preghiera prima della marcia, invitando alla partecipazione e chiedendo la piena democrazia.

Hong Kong (AsiaNews) - Almeno 100 mila persone hanno partecipato alla marcia lungo le strade del centro di Hong Kong, chiedendo la piena democrazia prevista nella minicostituzione del territorio accettata dalla Cina 8 anni fa, quando l'ex colonia britannica è passata sotto la Repubblica popolare, pur conservando l'autonomia.

 Sindacalisti, attivisti democratici, asociazioni e famiglie intere con bambini hanno dimostrato portando anche cartelli che denunciavano li freni che a Cina pone alle richieste della popolazione: l'elezione dal basso del capo dell'esecutivo e il suffragio universale.

In risposta alle molte proteste, le autorità - d'accordo con Pechino - hanno proposto l'allargamento del comitato elettivo (800 persone) che sceglie il governatore. Pechino è anche intervenuta per dire che ogni riforma elettorale verso la piena democrazia deve essere gestita dalla Cina, infangando il principio su cui si basa l'autonomia di Hong Kong, e cioè "un paese, due sistemi".

L'alta partecipazione alla marcia - più alta delle previsioni - è segno di frustrazione fra la gente ed è il primo segno di sfiducia verso Donald Tsang, il governatore scelto dal comitato lo scorso giugno, avallando una indicazione previa di Pechino.

Fra i dimostranti vi era anche Anson Chan, già segretaria generale con l'ultimo governatore inglese, Chris Patten, e con il primo governatore cinese, Tung Chee-hwa. Anson Chan, che si è dimessa dal suo incarico per differenza di vedute con la Cina e con Tung, è popolarissima nel territorio. "Sento che c'è bisogno di lottare per la democrazia", ha detto ai giornalisti.

Prima della marcia, mons. Joseph Zen, vescovo cattolico di Hong Kong, ha presieduto un momento di preghiera, spingendo la popolazione di Hong Kong a sostenere il cammino verso la democrazia. Mons. Zen, come altre personalità del territorio chedono non ritocchi ai comitati elettorali - come è proposto da Pechino - ma il suffragio universale e un'agenda per la sua applicazione ad Hong Kong.

Secondo alcune inchieste, più del 60% della popolazione vuole la piena democrazia.

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