15/06/2023, 11.33
PAKISTAN
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In meno di un anno Islamabad ha perso 3,7 miliardi di dollari in rimesse

A causa della svalutazione della rupia gli emigrati pakistani preferiscono trasferire denaro attraverso canali informali. Il bilancio presentato dal governo non convince il Fondo monetario internazionale. Intanto mentre l'esercito cerca di impedire a Imran Khan di partecipare alle elezioni Jahangir Tareen - uomo d’affari suo ex alleato - ha fondato un nuovo partito in cui stanno confluendo quanti hanno lasciato il PTI.

Islamabad (AsiaNews) - In meno di un anno il Pakistan ha perso 3,7 miliardi di dollari di rimesse a causa della svalutazione della rupia e in conseguenza ai tassi di cambio sempre meno favorevoli, gli emigrati pakistani, soprattutto coloro che lavorano nelle monarchie del Golfo, preferiscono utilizzare canali informali per inviare le rimesse a casa, causando ulteriori perdite.

Ad affermarlo sono i dati della Banca centrale del Pakistan, da mesi a corto di liquidità. A causa della pressione sulle riserve valutarie, nell'ultimo anno la rupia pakistana ha continuato a deprezzarsi. Secondo quanto spiegato dal quotidiano Dawn, i pakistani all’estero hanno fatto ricorso a canali non ufficiali per trasferire i loro risparmi. Ma le rimesse sono ciò che maggiormente contribuisce a sostenere la bilancia dei pagamenti del Pakistan: in base ai dati della Banca mondiale, nel 2021 i trasferimenti di fondi degli emigrati ammontavano al 9% del PIL. Rispetto ai 28,489 miliardi di dollari ricevuti nel precedente anno fiscale, negli ultimi 11 mesi sono arrivati al Pakistan solo 24,831 miliardi di dollari, un calo di quasi il 13%. L’inflazione, nel frattempo, è salita al 38%.

Da quasi un anno il Pakistan, le cui riserve valutarie sono appena sufficienti a coprire le importazioni di un mese, sta cercando di ottenere una tranche da oltre un miliardo di dollari da parte del Fondo monetario internazionale (FMI) e sbloccare l’accesso a un pacchetto di prestiti da 6,5 miliardi di dollari. Ma ieri, a due settimane dalla scadenza per il rilascio del prestito, l’istituto di credito ha espresso insoddisfazione per il budget presentato dal governo pakistano la settimana scorsa. Il FMI aveva infatti chiesto a Islamabad di attuare una serie di riforme al fine di poter concedere esborsi.

Secondo Esther Ruiz Perez, esperta del FMI per il Pakistan, il condono fiscale presente nel programma di bilancio riduce ulteriormente l’equità del sistema fiscale, riducendo le risorse ai soggetti più vulnerabili e creando “un precedente dannoso”. Tuttavia ha fatto intendere che entro la fine del mese sarà possibile “perfezionare il bilancio” prima della scadenza dell’Extended Fund Facility il 30 giugno. Secondo l’agenzia di rating Moody’s, se il programma di salvataggio dovesse fallire, il Paese si troverà ad affrontare una situazione di default economico.

Nel frattempo continua la repressione nei confronti dei sostenitori di Imran Khan, l’ex premier sfiduciato ad aprile dello scorso anno dopo essere caduto in disgrazia dell’esercito. Nelle ultime settimane almeno 100 appartenenti di Pakistan Tehreek-e Insaf (PTI), tra cui diversi ex ministri, hanno annunciato le dimissioni dal partito. Commentatori e analisti concordano sul fatto che l’esercito - che da sempre controlla e coordina la politica pakistana - stia cercando di impedire a Khan di partecipare alle elezioni generali previste a ottobre. L’ex star del cricket era finora riuscito a mobilitare le masse in suo favore: il 9 maggio, dopo il suo arresto da parte delle forze di polizia, gruppi di rivoltosi avevano preso di mira caserme e istituzioni governative. Per tutta risposta i militari hanno perquisito le case dei sostenitori del PTI più volte al giorno e sono stati accusati di aver intimidito diversi appartenenti al partito tenendoli in isolamento senza accuse, una pratica già utilizzata dalle forze di sicurezza anche in passato.

La settimana scorsa un uomo d’affari ex alleato di Imran Khan, Jahangir Tareen, ha fondato un partito (Istehkam-e-Pakistan Party) in cui sono confluiti tutti i disertori del PTI. Anche se al momento non è chiaro se Khan sarà squalificato dalle elezioni o meno, nonostante il sostegno popolare, le sue probabilità di vittoria si sono quasi del tutto azzerate.

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