02/08/2007, 00.00
MEDIO ORIENTE – USA
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Incontrando Abbas, la Rice conclude il suo giro di lancio dell’iniziativa di pace Usa

Il segretario di Stato ha offerto al presidente dell’Ap 80 milioni di dollari di aiuti per la sicurezza, ma ha chiesto di “approfondire” il dialogo con Israele. Con Egitto e Paesi del Golfo esaminati i problemi del contenimento dell’Iran e della sicurezza dell’Iraq.
Ramallah (AsiaNews/Agenzie) – Dopo Egitto, Arabia Saudita e Israele, Condoleezza Rice è oggi a Ramallah, nei territori controllati dall’Autorità palestinese, dove ha incontrato il presidente dell’Ap, Mahmoud Abbas, ed il capo del governo Salam Fayyad. La tappa odierna mira a verificare la disponibilità palestinese nei confronti dell’annunciata iniziativa di pace americana per il Medio Oriente, che il presidente George W. Bush vuole lanciare in autunno. E’ uno dei due obiettivi del tour della Rice, che con Egitto e soprattutto Arabia Saudite e Paesi del Golfo ha affrontato anche i temi del contenimento dell’Iran e della sicurezza irachena.
 
“E’ un momento di opportunità ed occorre coglierle”: l’affermazione con la quale ieri il segretario di Stato Usa ha in qualche modo concluso la sua tappa israeliana indica la volontà americana di esercitare il massimo possibile di pressione anche nei confronti di Paesi amici. Israele ha risposto con qualche cautela: “bisogna avanzare con precauzione, perché non si vuole mancare queste opportunità per mancanza di preparazione”, ha replicato il ministro degli Esteri Tzipi Livni. Il primo ministro Ehud Olmert, dal canto suo, si è preoccupato di “sottolineare la necessità di mantenere Hamas fuori dal gioco, in vista della prossima riunione internazionale”, ha dichiarato un portavoce del premier, secondo il quale Abbas dovrà offrire “alcune condizioni di garanzia di sicurezza”.
 
Oggi, al presidente dell’Ap, la Rice da un lato ha offerto 80 milioni di dollari di aiuti per le sue forze di sicurezza, dall’altro ha chiesto di “approfondire” il dialogo con Israele.
 
L’idea di Bush di una conferenza di pace, peraltro, cade in un momento nel quale anche i Paesi arabi, a parte la Siria, appaiono voler trovare un’uscita ad un conflitto che va avanti da decenni. Proprio in occasione della visita della Rice, il ministro degli Esteri saudita ha detto che il suo Paese prenderà parte alla conferenza voluta dagli Stati Uniti, anche se ciò comporta sedersi allo stesso tavolo di Israele, ma solo se si affronteranno “concreti argomenti di pace”.
 
L’Arabia Saudita, peraltro, è stato il maggior promotore dell’iniziativa di pace della Lega araba, che a fine marzo ha proposto ad Israele il riconoscimento da parte di tutti i 22 Stati arabi che ne fanno parte in cambio del ritiro da tutti i territori occupati con la guerra del 1967, della creazione di uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme est e di una “giusta soluzione” per i rifugiati palestinesi.
 
Proprio per dare seguito a questa iniziativa, il 25 luglio i ministri degli esteri di Egitto e Giordania, i soli Paesi arabi che riconoscono l’esistenza di Israele, si sono recati, a nome della Lega Araba nello Stato ebreo ed hanno incontrato Olmert. L’incontro, che le parti hanno definito positivo, seppure con non trascurabili riserve, era il primo tra rappresentanti dell’organizzazione araba ed israeliani.
 
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