25/07/2007, 00.00
ISRAELE
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Israele, Lega Araba rilancia i colloqui di pace

Si tratta del primo incontro in territorio israeliano e intende “dare una svolta” al piano di pace per il Medio Oriente. Blair parla di un momento favorevole per la ripresa del dialogo mentre Bush ha ricevuto il re di Giordania Abdullah.

Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) – Per la prima volta nella storia una delegazione della Lega Araba varcherà i confini di Israele per una serie di colloqui che intendono “dare una svolta” alla ricerca della pace in Medio Oriente. Oggi i ministri degli esteri di Egitto e Giordania, i soli Paesi arabi che riconoscono l’esistenza di Israele, incontreranno il premier Ehud Olmert.

I ministri degli esteri di Egitto e Giordania invitano Israele a considerare l’iniziativa di pace promossa dalla Lega Araba, che offre al governo di Tel Aviv normali relazioni diplomatiche con tutte le nazioni arabe in cambio della piena rinuncia ai territori occupati, alla creazione di uno Stato palestinese e a una soluzione equa della questione dei rifugiati palestinesi. Un nuovo tentativo di mediazione dopo la fredda risposta data da Israele nel 2002, che oggi sembra essere più disponibile. Secondo alcuni analisti, la visita della Lega Araba si inserisce nel quadro di una crescente attività diplomatica, mirata a dare nuovo vigore a un processo di pace in Medio Oriente che sembrava essere giunto al capolinea. Una pace ancora possibile se le forze moderate uniscono i loro sforzi per il raggiungimento dell’obiettivo comune, sebbene la divisone all’interno del mondo palestinese complichi di molto il cammino.

Ieri sera re Abdullah di Giordania è giunto a Washington per incontrare il presidente Usa George W Bush: durante i colloqui, durati circa 90 minuti, si è parlato del processo di pace fra israeliani e palestinesi. Il re giordano ha invitato il governo americano a “fare il possibile” per rimettere in moto il processo, perché si raggiunga un accordo che sia “giusto e che tenga in considerazione le esigenze di entrambi i popoli”, mentre Bush ha ribadito di credere nella possibile coesistenza di “uno Stato Israeliano e di uno palestinese, che vivano in pace e sicurezza l’uno vicino all’altro”.

Nel frattempo continua il tour nella regione di Tony Blair, inviato di pace del Quartetto (Usa, Russia, Ue e Onu) per il Medio Oriente: ieri ha incontrato il premier Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen, rilanciando la “possibilità” di un piano di pace per la regione, mentre oggi visiterà Bahrain e Abu Dhabi.

 

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