24/12/2009, 00.00
INDONESIA
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Indonesia, massima allerta per attacchi a chiese durante le funzioni del Natale

di Mathias Hariyadi
Decine di migliaia di agenti e reparti dell’esercito a protezione dei luoghi di culto. Fra le province considerate più a rischio lo Java centrale e il West Java. Nei giorni scorsi la comunità cristiana ha subito minacce e assalti. Catturato il suocero di Noordin M. Top, ricercato numero uno del Paese.
Jakarta (AsiaNews) – Le forze di sicurezza indonesiane hanno rafforzato i controlli in tutto il Paese, a poche ore dall’inizio delle funzioni del Natale. Polizia e militari presidiano le chiese nelle province considerate più a rischio, come lo Java centrale e il West Java, ma lo stato di allerta è diffuso. Il timore è che si possano ripetere episodi di violenza, come avvenuto la vigilia di Natale del 2000. Nei giorni scorsi, infatti, gruppi fondamentalisti hanno assaltato alcuni luoghi di culto cristiani, minacciando i fedeli.
 
Nella provincia di West Java la polizia ha stanziato più di 10mila agenti, ai quali si aggiungono membri dell’esercito. Timur Pradopo, capo della polizia di West Java, conferma “il massiccio dispiegamento di polizia ed esercito” per prevenire “potenziali attacchi dei terroristi”. Misure analoghe sono state prese da Alex Bambang Riatmodjo, capo delle forze di sicurezza dello Java Centrale. Più di 11mila gli agenti schierati, sostenuti dai militari.  
 
La vigilia di Natale del 2000 i terroristi hanno colpito dozzine di chiese indonesiane. Ma non vi è solo il terrorismo armato a frenare le cerimonie del Natale. Nel West Java numerosi luoghi di culto cristiani sono chiusi dal 2004, a causa della revoca del permesso di costruzione. A Bandung, capoluogo della provincia, centinaia di fedeli “non hanno un posto” dove celebrare le funzioni natalizie.
 
L’ultimo caso riguarda la reggenza di Purwakarta, sempre nel West Java, dove i cristiani non possono più celebrare le funzioni perché le autorità hanno revocato i permessi. Due settimane fa il complesso della chiesa di Sant’Alberto, nella reggenza di Bekasi, è stato assaltato da un migliaio di estremisti in occasione del nuovo anno islamico.  
 
La mancanza di sicurezza ha spinto gruppi di cristiani del West Java a celebrare la messe natalizie nei centri commerciali, negli hotel e nei ristoranti, o nelle abitazioni private. John Simon Timorason, presidente della Federazione delle chiese di West Java (Bksg), conferma che la decisine è frutto dei “numerosissimi ostacoli incontrati nella costruzione di chiese”.  
 
Le squadre antiterrorismo, intanto, hanno arrestato Baharuddin (alias Bariddin), il ricercato numero uno del Paese. Egli è suocero di Noordin M. Top, il terrorista malaysiano ucciso il 18 settembre 2009 in un raid della polizia, ed era nascosto a Garut, cittadina del West Java. Tito Karnavian, capo del reparto di elite dell’antiterrorismo, precisa che “è stato catturato insieme a uno dei figli”. Entrambi sono stati trasferiti a Jakarta per interrogatori.  
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