21/11/2025, 12.06
INDONESIA
Invia ad un amico

Jakarta, nuovo ricorso contro il divieto di matrimoni interconfessionali

di Mathias Hariyadi

L'azione legale è di un giovane musulmano in una relazione di "reciproco rispetto" con una ragazza cristiana. Alla Corte Costituzionale si contesta l'"ambiguità" nell'art. 2 della legge sul matrimonio, base giuridica per i tribunali. Attualmente l'anagrafe registra solo unioni comprovate da istituzioni religiose. Due giudici chiedono di rendere le leggi più rispettose dei diritti.

Jakarta (AsiaNews) - In Indonesia donne e uomini non possono sposarsi con partner di diversa religione. Le basi legali per il matrimonio sono stabilite dall’istituzione religiosa e, solo successivamente, lo stato civile dei coniugi viene “registrato” dal Kantor Catatan Sipil, l’Ufficio Anagrafe indonesiano. In pratica, due persone che si amano, se le questioni della diversa appartenenza religiosa non si risolvono pacificamente, non possono contrarre un matrimonio.

Ai sensi di legge, qualsiasi stato civile può essere legalizzato solo dopo la cerimonia nuziale celebrata davanti a una figura religiosa: questo “evento” deve poi essere registrato. Di qui la presentazione di un nuovo ricorso alla Corte Costituzionale indonesiana (Mk) affinché non blocchi alcun matrimonio tra le coppie di diversa fede religiosa. 

L'iniziativa è di un giovane musulmano di nome Muhamad Anugrah Firmansyah, che contesta le disposizioni della legge sul matrimonio. Il ricorso - di cui non si conose l'esito - riporta gli articoli considerati privi di certezza giuridica. Cita un “danno costituzionale” al ricorrente a causa di “ambiguità” contenute nell’articolo 2, paragrafo 1, della legge sul matrimonio, in quanto gli è impedito - si afferma - “di contrarre matrimonio con un partner di religione diversa”.

Egli ha sottolineato che la sua relazione biennale con una ragazza cristiana si è basata sul reciproco rispetto delle rispettive fedi, ma che la loro relazione è ostacolata da errate interpretazioni. La richiesta inoltrata alla Corte costituzionale è di dichiarare che l’articolo 2 non può essere utilizzato dai tribunali come base giuridica per respingere le domande di matrimoni tra religioni diverse.

Il giovane ha anche sollevato la questione della circolare n. 2 del 2023 della Corte Suprema, che sostanzialmente vieta ai tribunali la registrazione dei matrimoni interconfessionali. Egli ha affermato che le normative esistenti svantaggiano le coppie a causa della mancanza di chiarezza giuridica sui diritti e doveri dei coniugi, dei figli, e su altre questioni. Con l’azione legale “se la Corte accoglierà la richiesta di revisione giudiziaria, il danno costituzionale subito dal ricorrente non si verificherà, o non si verificherà più”, si dice.

Nel ricorso si osserva che, sebbene la legge n. 23 del 2006 sull’amministrazione della popolazione consenta la registrazione dei matrimoni interconfessionali grazie a una sentenza, la sua applicazione è stata incoerente, con solo alcuni tribunali che hanno accolto tali istanze, mentre altri le hanno respinte. Viene sottolineato che la circolare della Corte Suprema n. 2 del 2023, che vieta ai tribunali di accogliere tali richieste, costituisce un valido motivo per riesaminare la costituzionalità della disposizione.

La Corte costituzionale indonesiana ha già respinto più volte le richieste di legalizzazione dei matrimoni interconfessionali in Indonesia. Nelle sue sentenze del 2014 e del 2023 lo ha fatto sulla base dell'idea che la validità di un matrimonio non è solo amministrativa, ma è anche legata ad aspetti spirituali e sociali regolati da ciascuna religione, e che lo Stato sarebbe obbligato a seguire queste interpretazioni religiose. In pratica, la Corte ritiene che la validità di un matrimonio sia determinata dalla religione e dal credo di ciascuna persona, mentre il ruolo dello Stato è solo quello di registrare i matrimoni a livello amministrativo sulla base delle leggi.

La Corte sostiene che l'articolo 2, paragrafo 1, della legge sul matrimonio non limita il diritto individuale di scegliere o praticare una religione, ma garantisce piuttosto che il matrimonio debba essere celebrato in conformità con il proprio credo religioso. Nella sua più recente decisione del 2023, la Corte ha affermato che non vi era alcuna urgenza di modificare la precedente posizione. 

Almeno due giudici della Corte costituzionale hanno espresso remore concordanti sulla decisione del 2023. Essi hanno sostenuto che il governo e la Camera dei rappresentanti dovrebbero riesaminare e rivedere gli articoli pertinenti per renderli più umani e rispettosi dei diritti dei cittadini. Nel 2020 un tribunale di Surabaya ha accolto la domanda di una coppia interconfessionale, basando la sua decisione su considerazioni relative ai diritti umani.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Jakarta: Prabowo accetta il verdetto della Corte costituzionale, non la sconfitta
28/06/2019 11:05
Jakarta, prima udienza della Corte costituzionale sul ricorso di Prabowo
14/06/2019 15:18
Jakarta, inizia "l'ultima sfida" dell'ex generale Subianto, sconfitto alle elezioni
25/07/2014
Indonesia, il candidato sconfitto conferma il ricorso alla Corte costituzionale
23/07/2014
Seoul, Commissione nazionale propone "servizi alternativi" per gli obiettori di coscienza
28/12/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”