07/09/2009, 00.00
INDONESIA
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Jakarta, ulema proibiscono mendicanti ed elemosine durante il Ramadan

di Mathias Hariyadi
Durante il mese sacro dei musulmani migliaia di questuanti assediano le vie della capitale. I dotti islamici sottolineano che non si tratta di poveri, ma di persone orchestrate dalla malavita che lucrano sulle elemosine. Il provvedimento suscita pareri contrastanti.
Jakarta (AsiaNews) – Gli ulema indonesiani hanno lanciato un editto contro i mendicanti di Jakarta. Il Mui – Majelis Ulama Indonesia, associazione che riunisce gli esperti di legge islamica – ha emesso una dichiarazione, la prima in assoluto, per dire basta agli accattoni e ai poveri che chiedono l’elemosina nelle strade della capitale.
 
L’accattonaggio è un fenomeno “stagionale”, particolarmente diffuso in questo periodo dell’anno, in coincidenza con il Ramadan, il mese sacro dei musulmani. Ogni angolo della capitale si riempie di mendicanti in cerca di elemosine. Una recente inchiesta mostra che nella capitale sono circa 1500 le persone in cerca di questua, la maggior parte delle quali sono donne e bambini provenienti da tutto il Paese. La decisione degli ulema segue un decreto delle autorità di Jakarta che proibiscono l'accattonaggio e puniscono anche coloro che fanno doni ai mendicanti.
 
La dura presa di posizione del Mui segue un’analogo editto del Consiglio degli ulema dell’isola di Madura, nell’East Java, a metà agosto. Per gli esperti di legge “l’accattonaggio è sinonimo di pigrizia”. Amidan, Capo della sezione di Jakarta del Mui, sottolinea che la campagna contro l’accattonaggio intende colpire “quanti sfruttano” la bontà dei cittadini “a fini di lucro”. “Alcuni mendicanti – afferma Amidan – hanno un reddito settimanale di gran lunga maggiore dei semplici impiegati”. Egli respinge quindi le critiche degli oppositori, sottolineando che “l’elemosina non è ordinata dall’islam”. "Donare è qualcosa di più adeguato nell'islam, ma non il ricevere [in elemosina]".
 
La decisione del Mui ha sollevato reazioni contrastanti in seno alla società indonesiana. Una parte accoglie con favore l’idea, altri puntualizzano che “impedire alle persone di poter fare delle donazioni durante il mese sacro del Ramadan non è moralmente buono”.
 
I sostenitori dell’editto ricordano che i mendicanti sono “manipolati” da gang della malavita, che si arricchiscono alle loro spalle. Le autorità di Madura, dove per primo è stato applicato il provvedimento, aggiungono che “certi mendicanti” fermati per le strade non erano affatto “poveri, ma le loro finanze erano più che floride”.
 
Le due più importanti organizzazioni musulmane indonesiane – il Nahdlatul Ulama (Nu) e il Muhammadiyah – hanno accolto con favore il provvedimento. I media locali spiegano che la maggior parte dei “mendicanti stagionali” arrivano dalla zona settentrionale di Java e da Tegal, nello Java Centrale. Essi confermano che non sono “poveri”, ma le loro finanze sono “solide” e hanno “belle case” nelle città d’origine.
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