Jammu, mons. Pereira: viaggio ‘doloroso’ fra morti e distruzioni dello scontro col Pakistan
Il presule ha visitato di persona le aree più colpite nelle scorse settimane nel confronto militare fra Delhi e Islamabad. I bombardamenti hanno “ucciso molte persone” e “distrutto centinaia di case, negozi, veicoli e altre infrastrutture”. La situazione ora “sembra migliorare” ma resta sullo sfondo il timore di “nuovi attacchi”.
Delhi (AsiaNews) - Un viaggio “memorabile e doloroso”. Con queste parole raccolte da AsiaNews mons. Ivan Pereira, vescovo di Jammu-Srinagar - che comprende i territori di Jammu e Kashmir e Ladakh, nel nord dell’India, teatro dello scontro militare col Pakistan - racconta la situazione nell’area dopo averla visitata di persona. Il prelato ha viaggiato attraverso la regione collinare di Poonch e nel settore Rajouri della Divisione di Jammu, zona “gravemente colpita dai bombardamenti dell'artiglieria pakistana”. Un conflitto lampo, prosegue, che ha “ucciso molte persone e altre sono rimaste ferite”, oltre a “distruggere e danneggiare centinaia di case, negozi, veicoli e altre infrastrutture”.
“Insieme ai padri e alle sorelle, ho visitato personalmente - spiega il vescovo - alcune delle case in cui le persone, compresi i bambini, hanno perso la vita a causa del bombardamento arterioso, per porgere le mie condoglianze e assicurare loro il nostro aiuto e sostegno”. “Sono inconsolabili, con un dolore profondo e non riescono a capire perché sia successo proprio a loro” ammette, a conferma di una situazione che resta di criticità per le violenze delle scorse settimane, che hanno fatto temere un conflitto aperto fra Delhi e Islamabad.
Da qualche giorno “grazie all’accordo di cessate il fuoco” come ricorda lo stesso mons. Pereira, il confine fra i due Paesi dell’Asia del sud - entrambi dotati della bomba atomica - è “silenzioso”. Il miglioramento della situazione ha permesso anche il ritorno di “molte persone dei distretti di frontiera di Poonch, Rajouri e Samba”, anche se non è ancora tramontato del tutto il “timore di nuovi attacchi”. “Il 19 maggio scorso - prosegue il prelato - le scuole sono state riaperte in questi distretti” pur a fronte di una frequenza che inizialmente risultava “scarsa. Ora - aggiunge - la frequenza scolastica ha raggiunto quasi il 90%” ma sono ancora forti di traumi nelle persone che restano bisognose “di cure e aiuto” anche psicologico.
Nei giorni scorsi una delegazione di cinque membri dell’All India Trinamool Congress (Tmc) del West Bengala ha visitato la zona. A guidarla il parlamentare Derek O’Brien, leader del partito alla Rajya Sabha (la Camera alta), accompagnato da Mamta Thakur, Sagarika Ghose, Mohd Nadimul Haque e Manas Ranjan, ministro del governo statale del West Bengal. Hanno visitato le zone colpite di Poonch e Rajour incontrando la popolazione.
Inoltre, sulla via del ritorno nel West Bengala, si sono fermati al vescovado per un confronto con lo stesso mons. Pereira, a Jammu. “I sacerdoti e le suore della diocesi di Jammu-Srinagar sono stati in prima linea nel dare rifugio agli sfollati nelle nostre scuole e nel soddisfare le loro esigenze immediate. La diocesi ha anche proposto di intraprendere un lavoro di riabilitazione delle persone colpite, in particolare - conclude il prelato - per aiutare le persone a ricostruire le loro case danneggiate”.
(Ha collaborato Nirmala Carvalho)
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