26/02/2010, 00.00
INDIA
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Karnataka, animali massacrati per i sacrifici, ma si proibisce ai non indù di uccidere bovini

di Nirmala Carvalho
Un decreto cerca di evitare l’uccisione di mucche, animale sacro per gli indù. La decisione piace ai movimenti estremisti, ma non ai membri delle altre religioni. Intanto a una divinità indù si sono sacrificati bufali, pecore e galline.
Mangalore (AsiaNews) – Le contraddizioni dell’India che si affaccia alla modernità sembrano essersi date appuntamento nello Stato meridionale del Karnataka, dove in due giorni due manifestazioni diverse si sono contrapposte: in una, secondo la cultura rituale indù, si è proceduto al massacro di migliaia di animali per un sacrificio religioso; in un’altra molti non indù hanno domandato di cancellare  un decreto che proibisce l’uccisione di bovini.
 
Il 24 febbraio, nel distretto di Davangere, davanti a 100 mila persone, sono state sacrificati decine di migliaia di animali di ogni tipo; il giorno dopo, a Mangalore, migliaia di persone hanno sfilato contro il decreto governativo.
 
La manifestazione di Mangalore è stata organizzata dal Movimento per la protezione della cultura indiana del cibo. I dimostranti, che hanno sfilato fino all’ufficio del governo statale, hanno chiesto al governo di salvare gli interessi dei cittadini e dei non vegetariani annullando il decreto. Secondo A K Subbayya, politico locale, “con questo decreto si cerca di accontentare il Sangh Parivar”, il movimento sociale che predica la purezza dell’induismo e il ritorno all’assolutismo religioso.
 
I seguaci del Sangh Parivar, estreemisti indù, ritengono i bovini sacri: “Ecco perché questo decreto, che non tiene conto dei non vegetariani e dei non indù. Il Sangh ha degli interessi, anche economici, nel voler imporre la visione vegetariana. Se gli si concede questo spazio, tra qualche anno dichiareranno sacro qualche altro animale”.
 
Per Subbayya, “è sbagliato pensare che siano soltanto cristiani e musulmani a opporsi a questo decreto. Il governo locale, guidato dal partito induista del Bjp (Bharatiya Janata Party), dovrebbe sapere che sono moltissimi i membri delle caste inferiori che mangiano carne bovina da secoli. Cosa c’è di male in questo? E cosa faranno gli allevatori con le loro bestie?”.
 
Nel frattempo a Devangere, alle prime luci dell’alba, una folla sterminata di indù si è riunita per assistere all’ingresso della testa di un bufalo appena ucciso all’interno del tempio Sridurgambika. Per compiacere la dea, una delle protagoniste del pantheon induista, sono state sacrificate cinque bufali d’acqua, 50mila pecore e migliaia di galline.
 
Per evitare le sanzioni previste nel nuovo decreto “alimentare”, i fedeli hanno ucciso il bufalo principale – l’offerta primaria alla dea – in un luogo nascosto. Tuttavia, arrivati al tempio con i resti dell’animale, sono stati fermati da un ex ministro dello Stato che si è segnato la fronte con il sangue del bufalo.
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