01/02/2010, 00.00
INDIA
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Karnataka, nel ricordo di Gandhi cristiani in marcia contro la persecuzione

di Nirmala Carvalho
Nel Giorno del martirio di Gandhi, la minoranza cristiana marcia in silenzio per chiedere al governo di fermare gli attacchi che subisce. Nel solo 2009, registrati oltre 159 attacchi a chiese e fedeli; 72 nel solo Karnataka.

Mysore (AsiaNews) – Oltre duemila cristiani hanno sfilato in silenzio per celebrare la Giornata mondiale della pace e chiedere al governo indiano protezione contro la persecuzione religiosa che cresce di giorno in giorno. Secondo il Consiglio globale dei cristiani indiani(Gcic), un gruppo con base a Bangalore, nel solo 2009 si sono verificati 159 attacchi violenti contro la minoranza; di questi, 72 nel solo Karnataka, lo Stato dove si è svolta la marcia silenziosa.

In un comunicato congiunto - firmato dal presidente del Consiglio Sajan George e dal vescovo cattolico di Mysore Thomas A. Vazhapilly, e indirizzato al governatore del Karnataka - si legge: “Noi, membri della comunità cristiana di Mysore, nel giorno dedicato al martirio del Mahatma Gandhi rendiamo omaggio al padre della nazione. Ma siamo qui anche per presentare la nostra protesta contro le atrocità perpetrate ai danni della comunità”.

“Vogliamo inoltre - continua il testo - portare la sua attenzione sul fatto che sono in aumento gli attacchi contro le minoranze, e in particolare quella cristiana. Soltanto negli ultimi dieci giorni, se ne sono verificati 4. Ma nel 2009 sono stati 159, di cui 72 nel Karnataka. Questi attacchi sono una minaccia all’anima laica della nostra nazione, ai diritti umani e all’inalienabile diritto di professare e propagare liberamente la propria religione. Un diritto garantito dalla Costituzione”.

Ma il testo contiene anche un’accusa precisa: “Siamo dispiaciuti nel dover constatare che gli attacchi ai cristiani si sono intensificati sin da quando è arrivato al potere l’attuale governo statale. È stato fatto molto poco da parte delle autorità, per garantire protezione ai fedeli e alle loro chiese. La risposta dei cristiani è sempre stata pacifica; ma ci aspettiamo che lo Stato, locale e centrale, e la comunità internazionale si rendano conto che esiste un piano specifico contro di noi e vengano in nostro aiuto”.

In conclusione, i firmatari chiedono al governatore “un intervento per proteggere le minoranze, cristiane e non; l’emanazione di un ordine diretto alle forze di sicurezza, affinché intervengano per investigare sugli attacchi e punire i responsabili; un’adeguata rappresentanza dei membri delle comunità cristiane all’interno degli organi di governo statale; un impegno a fermare la campagna d’odio in atto”.

Intervistato da AsiaNews, il presidente del Consiglio Sajan George dice: “Oggi ricordiamo Gandhi, l’apostolo della non-violenza. È una vergogna per tutta l’India che, dopo il suo insegnamento, esistano ancora persone che vengono perseguitati per la loro fede. L’amministrazione deve lavorare per una cultura di pace e uguaglianza per tutti i cittadini. La violenza e l’intolleranza non possono assolutamente coesistere con la pace e l’armonia. Questo va a detrimento del bene della nazione”.

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