16/03/2017, 11.44
INDIA
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Kerala: artisti indù, musulmani e cristiani mettono in scena la Passione di Gesù

di Nirmala Carvalho

Lo spettacolo è in scena fino al 22 marzo nei locali parrocchiali. Tra gli attori, anche personaggi famosi del mondo dello spettacolo. Le scene scritte e dirette dal direttore del centro di informazione dell’Indian Missionary Society. La scena dell’arresto e della crocifissione provocano commozione tra gli spettatori.

Thiruvananthapuram (AsiaNews) – Artisti provenienti da vari Stati indiani stanno mettendo in scena la Passione di Cristo. Essi fanno parte della compagnia teatrale “Pretna Kala Manch” (Pkm – Art Forum for Inspiration) e sono in maggioranza di religione indù. Lo spettacolo andrà in scena fino al 22 marzo in 14 parrocchie del Kerala. Ad AsiaNews p. Anand Mathew ims, autore e regista, coordinatore del Vishwa Jyoti Communications (il centro di informazione dell’Indian Missionary Society), racconta che le scene più drammatiche, come quella in cui Cristo venne inchiodato sulla croce, “hanno provocato una commozione talmente forte che molti spettatori sono scoppiati in lacrime”.

Lo spettacolo si intitola “Snehabali” e viene rappresentato in lingua malayalam, l’idioma ufficiale del Kerala. Gli attori provengono da Uttar Pradesh, Bihar, Jharkhand, Assam, Delhi e Rajasthan. La maggior parte professa la religione indù, ma vi sono anche musulmani e cristiani. Di questi ultimi, sette fanno parte della comunità Santvana, una fraternità di fedeli laici fondata da p. Dheeraj Sabu ims.

Le scene sono scritte e dirette da p. Anand, che ha raccolto la narrazione del processo di Gesù presente nei quattro Vangeli. I protagonisti Mukesh Kumar Jhanjharwala e Vivekanand Brahmachary, che interpretano rispettivamente Gesù e Ponzio Pilato, sono attori famosi, che calcano i palcoscenici indiani da più di 20 anni e sono comparsi in numerosi film in lingua hindi.

Uno spettacolo simile rappresenta una vera rarità nel panorama indiano ed è la prima volta gli attori si esibiscono in lingua malayalam. Per comprendere in pieno la profondità della narrazione, i teatranti hanno trascorso diversi giorni in preghiera, facendo digiuno e astinenza.

Il regista riporta che la scena si apre con il tradimento di Giuda, l’arresto di Gesù nel giardino del Getsemani e il successivo interrogatorio davanti al sommo sacerdote Caifa e al suocero Anna. “La scena dell’arresto è davvero toccante – riferisce – e molti hanno pianto durante la flagellazione e il percorso di Cristo verso la crocifissione”.

Finora lo spettacolo è stato presentato nei locali parrocchiali dei distretti di Alapuzha, Kottayam, Ernakulam e Trichur. Le prossime date saranno nel distretto di Kollam. Al termine di ogni rappresentazione, p. Prashant ims, direttore dell’Indian Missionary Society Dhyana Bhavan a Punnapra, ha invitato gli spettatori a meditare sul valore del sangue di Cristo versato sulla croce e a sperimentare la guarigione del corpo, della mente e dello spirito attraverso il potere di quel prezioso sangue. Alcuni partecipanti, conclude p. Anand, “hanno testimoniato di aver sperimentato la guarigione mentre assistevano alla rappresentazione”.

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