04/02/2013, 00.00
RUSSIA
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Kirill festeggia quattro anni da Patriarca, Cremlino chiede maggiore influenza della Chiesa sulla società

di Nina Achmatova
Per l'occasione, Putin incontra il capo della Chiesa russo-ortodosso e invita il Paese a liberarsi da una "primitivo e volgare" concezione della laicità. Medvedev riconosce una "relazione speciale" tra Stato e Chiesa in Russia.

Mosca (AsiaNews) - Cremlino e Casa Bianca (la sede del governo russo) si sono uniti nel lodare l'operato di Kirill, in occasione del quarto anniversario della sua elezione a Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Il presidente Vladimir Putin, che il 1 febbraio ha incontrato la gerarchia ecclesiastica al Cremlino, ha sottolineato la necessità che alla Chiesa sia data più voce in capitolo su questioni come il "sostegno alla famiglia e alla maternità", "l'istruzione dei giovani", lo "sviluppo sociale" e "il rafforzamento dello spirito patriottico delle forze armate".

Dopo il crollo dell'Unione sovietica e la fine dell'ateismo di Stato, il legame tra potere politico e religioso in Russia è andato rafforzandosi. Nel suo terzo mandato presidenziale, inaugurato con le più vaste proteste anti-governative degli ultimi 13 anni, Putin ha cercato l'appoggio sempre maggiore della Chiesa, ritenuta dalla maggior parte dei russi l'istituzione ancora più affidabile di quelle sopravvissute all'Urss. L'appello al rispetto dei valori morali tradizionali e a una spiritualità, che spesso sconfina nel patriottismo, fanno parte ormai del discorso politico quotidiano. Negli ultimi mesi si sono susseguite iniziative legislative ispirate alle battaglie del Patriarcato, come la bozza di legge per il "rispetto dei sentimento religioso" e quella per vietare "la propaganda gay". Entrambe criticate dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani.

"Al cuore delle vittorie della Russia e dei suo traguardi - ha ricordato Putin, nell'incontro con Kirill - ci sono patriottismo, fede e forza di spirito". Il capo del Cremlino ha poi invitato la società a liberarsi da una concezione "volgare e primitiva" di laicità per dare alla Chiesa, e alle altre religioni tradizionali, maggiore controllo sulle questioni sociali. Lo stesso Kirill, nel suo discorso, ha ammesso che negli ultimi quattro anni il dialogo tra Chiesa e Stato si è rafforzato e "ha contribuito a risolvere molti problemi" presentatisi nella società.

La pensa uguale il capo del governo, Dmitri Medvedev, il quale ha parlato di "relazione speciale" tra il potere politico, quello spirituale e la società. "Spero che questo rapporto si rafforzi e lavori per il bene della nostra patria", ha auspicato il premier dopo la liturgia officiata da Kirill nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.

Il Patriarca ha poi identificato nella nascita di una "nuova generazione di vescovi" - passati da 200 a 300 - uno dei principali traguardi dei suoi quattro anni di lavoro. La crescita è legata alla riforma del sistema diocesano realizzato da Kirill, che ha istituito 30 metropolie e quasi 90 nuove diocesi, ordinando 88 vescovi.

Sotto il suo patriarcato si è assistito anche a una significativa spinta all'attività pastorale dentro e fuori la Russia. Il capo della Chiesa ortodossa ha visitato finora oltre 100 diocesi di cui alcune più di una volta. Azerbaijan, Armenia, Bielorussia, Ucraina, Moldavia, Egitto, Siria, Turchia, Bulgaria, Giappone, Palestina, Giordania e Cipro sono solo alcuni dei Paesi stranieri visitati. 

 

 

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