26/10/2004, 00.00
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Kofi Annan contro il Vaticano: "Sono favorevole alla clonazione umana"

Dibattito internazionale sulle questioni etiche e scientifiche connesse alla clonazione di embrioni. La Chiesa: "No a una scienza eticamente irresponsabile".

New York (AsiaNews) – Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, si è detto "favorevole" alla clonazione umana a scopi terapeutici. "Questo è un problema sui quali devono decidere gli Stati membri dell'Onu" ha dichiarato Annan. "Ma come individuo e a mio giudizio personale, sono favorevole alla clonazione terapeutica".

La dichiarazione di Kofi Annan arriva a margine del dibattito del comitato legale dell'Onu sulla proposta del Costarica di bandire tutti gli esperimenti di clonazione umana, compresi quelli cosiddetti "a scopo terapeutico". Si tratta della "creazione" in laboratorio di embrioni umani destinati alla distruzione dopo l'estrazione di cellule staminali per curare malattie genetiche. Il Costarica e altre 50 nazioni – tra cui gli Stati uniti - hanno presentato una proposta per il bando totale della clonazione umana. Il Belgio, invece, capofila di una ventina di paesi (tra cui Gran Bretagna, Danimarca, Giappone e Corea del sud), propone di rendere lecita la clonazione "terapeutica" e di vietare solo la clonazione riproduttiva.

Nel dibattito all'Onu mons. Celestino Migliore, rappresentante del Vaticano al Palazzo di vetro, ha presentato la visione della Chiesa cattolica sul problema, affermando che la distinzione fra clonazione "terapeutica" e "riproduttiva" non è corrispondente alla verità delle cose: "Da un punto di vita etico e antropologico, la cosiddetta clonazione terapeutica – ossia la creazione di embrioni umani con l'intenzione di distruggerli - anche se compiuta con l'obiettivo di aiutare ammalati, sembra molto chiaramente incompatibile con il rispetto della dignità dell'essere umano" ha detto mons. Migliore, "perché rende una vita umana nient'altro che strumento di un'altra vita".

Nel suo intervento, Migliore ha respinto l'accusa che la Chiesa sia contraria allo sviluppo scientifico, invitando gli stati membri dell'Onu ad investire nella ricerca delle cellule staminali adulte. "La scelta non è tra scienza ed etica, ma tra una scienza che sia eticamente responsabile e una che non lo sia" ha scandito Migliore. In particolare, il rappresentante vaticano ha indicato nella ricerca sulle staminali adulte – derivanti dal midollo osseo e dal cordone ombelicale – una via scientificamente praticabile e moralmente accettabile: "Se le staminali adulte hanno già dimostrato condizioni favorevoli e non pongono questioni etiche, è ragionevole imporre un blocco alla clonazione di embrioni per ricavare cellule staminali, un fatto scientificamente ed eticamente problematico" ha sottolineato Migliore.

Il giudizio della Chiesa sulla clonazione è molto netto: essa "è contraria alla dignità della procreazione umana perché si realizza in assenza totale dell'atto di amore personale tra gli sposi" come recita il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, pubblicato proprio ieri dal Vaticano. Inoltre, la clonazione "rappresenta una forma di dominio totale sull'individuo riprodotto da parte di chi lo riproduce". Il Compendio ricorda che la clonazione possa avere uno scopo terapeutico "non attenua la gravità morale [della clonazione], anche perché per prelevare le cellule l'embrione deve prima essere prodotto e poi soppresso".

Oltre alle problematiche etiche, anche da un punto di vista scientifico la ricerca sulle cellule staminali embrionali risulta pericolosa e non idonea per la salute umana: un documento della Santa Sede, presentato alla vigilia del dibattito Onu e suffragato dalle dichiarazioni di molti studiosi, afferma che l'uso di cellule staminali da embrioni non è scientificamente sicuro. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che le cellule embrionali hanno dato risultati negativi su cavie animali; il rischio di malattie cancerogene sull'uomo è molto alto, pari al 30% dei casi.

Nel panorama asiatico alcuni paesi hanno già concesso la possibilità ai loro scienziati di effettuare esperimenti di clonazione. Il parlamento di Singapore ha approvato una legge che permette la clonazione terapeutica: i ricercatori possono clonare embrioni umani e mantenerli in vita per 14 giorni con lo scopo di riprodurre cellule staminali.

Anche il Giappone si sta muovendo nella stessa direzione: se nel 2001 la clonazione era stata giudicata fuori legge, a luglio scorso il Consiglio scientifico nazionale ha raccomandato l'adozione di una legge per la clonazione a scopi curativi.

In Corea del sud il professor Hwang Woo-suk, primo ricercatore ad aver estratto cellule staminali da embrioni (scoperta avvenuta il 12 febbraio scorso), ha dichiarato di voler riprendere la ricerca dopo un periodo di autosospensione dal lavoro, dovuta alla mancanza di "un consenso internazionale sulle questioni etiche" della clonazione. "Non possiamo rinviare le nostre ricerche mentre ci sono milioni di ammalati che soffrono per malattie genetiche" ha detto di recente Hwang. Il governo di Seoul sostiene la proposta belga a favore della clonazione terapeutica. Nei mesi scorsi comunque il ministero sudcoreano della Sanità aveva concesso 12 miliardi di won (10 milioni di dollari) all'Istituto di terapia genetica del Centro medico cattolico Seoul per ricerche sulle cellule staminali adulte. (LF)

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