14/07/2025, 10.29
MALAYSIA
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Kuala Lumpur: società civile contro paralisi giudiziaria e opacità nelle nomine

di Joseph Masilamany

Il G25 e l’esperto di diritto Jerald Joseph chiedono riforme per proteggere la magistratura dall’influenza politica. In bilico le cariche del prossimo presidente della Corte d’Appello e del presidente della Corte Suprema. Invocata anche la riforma urgente del Judicial Appointments Commission Act del 2009. 

 

Kuala Lumpur (AsiaNews) - Un coro crescente di voci interne alla società civile esorta il governo ad agire con rapidità e trasparenza nella nomina del prossimo presidente della Corte d’Appello e del presidente della Corte Suprema della Malaysia. Due cariche fondamentali in seno alla magistratura la cui nomina è tuttora in sospeso, mentre i continui ritardi e le percepite interferenze dell’esecutivo potrebbero minare la fiducia dell’opinione pubblica nel sistema giudiziario.

Il G25, ruppo di ex alti funzionari pubblici affiancato dall’avvocato di lungo corso per i diritti umani Jerald Joseph, ha espresso profonda preoccupazione per la decisione dell’esecutivo di non prorogare i mandati. In gioco vi sono le cariche dell’ex giudice capo Tun Tengku Maimun Tuan Mat e dell’ex presidente della Corte d’Appello Tan Sri Datuk Amar Abang Iskandar Abang Hashim, a dispetto di provvedimenti di prolungamento del mandato presi nel recente passato in casi analoghi.

“Pur riconoscendo che le proroghe di sei mesi sono discrezionali, lascia perplessi il fatto che proroghe simili siano state concesse a quattro giudici della Corte federale ma negate a due dei più illustri leader giudiziari della memoria recente” ha dichiarato nel week-end il G25 in una nota. “Tun Tengku Maimun e Tan Sri Abang Iskandar erano noti per il loro coraggio giudiziario, le loro sentenze di riferimento e la loro profonda integrità. Non chiediamo - prosegue la dichiarazione - un trattamento speciale, ma solo coerenza, trasparenza ed equità”.

Entrambi i giudici sono andati in pensione ad inizio luglio: Tun Tengku Maimun si è dimesso il 2 luglio e Tan Sri Abang Iskandar l’ha seguito il giorno successivo. Attualmente sono in corso nomine ad interim, ma non sono stati nominati successori permanenti, una lacuna istituzionale che il G25 ha definito “insostenibile”. “Le date di pensionamento erano ben note e la Commissione per le nomine giudiziarie (Judicial Appointments Commission, Jac) aveva presentato in anticipo i nomi dei candidati idonei. Eppure, ci ritroviamo con una magistratura senza una chiara leadership” ha dichiarato il gruppo. “Questo - aggiunge la nota - manda un segnale sbagliato sulla governance istituzionale e ha alimentato nell’opinione pubblica il sospetto di interferenze politiche”.

Facendo leva sulle preoccupazioni del G25, l’ex membro della Commissione per i diritti umani Jerald Joseph ha esortato il governo a nominare il nuovo presidente della Corte Suprema senza ritardi e in modo da salvaguardare l’integrità del processo. Interpellato da AsiaNews egli ha spiegato che “la Malaysia non può permettersi di lasciare la magistratura senza una guida permanente”. “Il primo ministro - prosegue - deve agire rapidamente per assicurare una nomina credibile e indipendente, libera da influenze politiche. È fondamentale che le raccomandazioni della Jac vengano rispettate e che venga ripristinata la fiducia del pubblico nel sistema”. L’esperto conclude aggiungendo che la successione giudiziaria non va lasciata a “decisioni politiche dell’ultimo minuto”, perché tali pratiche indeboliscono le istituzioni destinate a proteggere lo Stato di diritto.

Sia il G25 che Jerald hanno anche chiesto una riforma urgente del Judicial Appointments Commission Act del 2009. Sebbene la Jac sia stata introdotta per migliorare la trasparenza delle nomine giudiziarie, la sua efficacia è stata messa in discussione a causa del potere del premier di nominare cinque dei suoi nove membri. “Questo compromette alla radice l’indipendenza della magistratura” ha dichiarato il G25. “Per garantire - avverte - un processo veramente indipendente, il primo ministro non dovrebbe avere alcun ruolo nella nomina o nella promozione dei giudici delle corti superiori”. Il gruppo ha invece proposto che le raccomandazioni della Jac siano presentate direttamente al re della Malaysia, dopo aver consultato la Conferenza dei governanti, e che il monarca agisca esclusivamente sulla base di tali raccomandazioni. Jerald ha infine sostenuto la richiesta di riforma: “Il controllo dell’esecutivo sul processo della Jac deve finire. L’indipendenza della magistratura - afferma - non può essere parziale, ma completa e al di fuori della politica”. 

Tun Tengku Maimun, la prima donna presidente della Corte Suprema della Malaysia, si è guadagnata un'ampia ammirazione per le sue sentenze di principio, comprese quelle relative a casi di corruzione di alto profilo. Allo stesso modo, il mandato di Tan Sri Abang Iskandar è stato caratterizzato da equilibrio, equità e servizio alla Costituzione. “Permettere a queste figure di uscire di scena senza un chiaro piano di successione non è solo una perdita per la magistratura, ma anche un disservizio per la nazione” ha dichiarato il G25. Mentre il Paese attende le nomine permanenti alla guida dei suoi più alti tribunali, la società civile lancia un messaggio chiaro: l’indipendenza della magistratura malaysiana non deve essere sacrificata sull’altare della convenienza politica.

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