L'Assam vuole dare le armi agli 'indigeni': si riaccendono le tensioni etniche
Il governo locale ha intenzione di concedere solo alle popolazioni indigene licenze per "autodifesa". Una mossa che il chief minister Himanta Biswa Sarma, esponente del Bjp, giustifica con ragioni di sicurezza, ma che l'opposizione vede come un tentativo di armare selettivamente le comunità, esacerbando le tensioni etniche contro i musulmani bengalesi.
Dispur (AsiaNews) - L'annuncio del governo dell'Assam di voler concedere licenze per armi da fuoco alle "popolazioni indigene" residenti in aree vulnerabili ha sollevato una serie di preoccupazioni in India. Il chief minister, Himanta Biswa Sarma, appartenente al Bharatiya Janata Party (BJP), il partito ultranazionalista indù da cui proviene anche il primo ministro Narendra Modi, ha giustificato la misura come una risposta alla necessità di autodifesa in zone remote e soggette ad attacchi. La decisione, punta a "rafforzare il senso di sicurezza" tra le comunità locali, in particolare quelle che vivono in prossimità di foreste o aree fluviali, spesso vittime di rapimenti o estorsioni. "La gente si sente indifesa, e spesso i centri di polizia più vicini sono troppo distanti," ha dichiarato Sarma, che ricopre anche il ruolo di ministro dell’interno nello Stato dell’Assam, sottolineando la volontà di permettere ai cittadini di difendersi.
Tuttavia, questa misura si scontra con il complesso contesto sociale dell'Assam, uno Stato che fa parte dell’India nord-orientale e che da decenni è attraversato da questioni legate all'immigrazione e all'identità etnica. Diversi leader dell’opposizione hanno messo in discussione la logica dietro la "concessione selettiva" di licenze, suggerendo che un approccio più efficace sarebbe quello di migliorare le infrastrutture di sicurezza già esistenti, come l'aumento delle stazioni di polizia e il potenziamento delle forze dell'ordine.
Il nodo della questione risiede nella definizione di "popolazioni indigene". Sebbene il governo non abbia fornito una lista specifica, la narrazione politica dominante del BJP tende a identificare gli "indigeni" con i gruppi etnici autoctoni dell'Assam, spesso in contrapposizione a coloro che vengono chiamati “migranti bengalesi”, in particolare quelli di fede musulmana. Questo crea il timore che la politica delle licenze per armi possa essere strumentalizzata per armare selettivamente una parte della popolazione, esacerbando le divisioni esistenti e favorendo una militarizzazione basata su linee settarie. Sarma ha nominato cinque specifici distretti in cui la misura verrà applicata e si tratta di regioni a prevalenza musulmana.
Le preoccupazioni sono amplificate da recenti azioni del governo dell'Assam che sembrano ricalcare una retorica anti-musulmana già vista nel passato. Misure come le "operazioni di sgombero" in aree abitate prevalentemente da musulmani di origine bengalese, spesso etichettati come "invasori" o "immigrati illegali", hanno generato sfollamenti e ulteriore emarginazione. La retorica del governo, che associa la presenza di queste comunità a un "cambiamento demografico" e a un "pericolo" per la cultura assamese, è stata paragonata da alcuni analisti a quella che portò alle violenze del 1965, quando l'Assam fu teatro di scontri e discriminazioni contro i musulmani.
La comunità musulmana dell’Assam proviene dalla regione che storicamente prende il nome di Bengala orientale e che ha prima fatto parte del Pakistan (orientale) e poi, dal 1971, del Bangladesh. Nel 1965, durante una delle guerre tra India e Pakistan, molti musulmani dell’Assam vennero espulsi perché accusati di essere “infiltrati”. Di recente New Delhi ha ha riproposto la stessa retorica.
La testata indiana The Wire sottolinea che Sarma è stato anche un leader del Congress, il partito all’opposizione, e già in passato aveva utilizzato le tensioni comunitarie per la propria carriera politica. Ora, nel tentativo di ottenere i voti della popolazione tribale e assamese alle elezioni locali del 2026, ha fatto propria la retorica del BJP contro la popolazione musulmana. Non è un caso quindi che di recente Sarma abbia anche fatto commenti contro il governo del Bangladesh
Alcuni temono addirittura che si possa arrivare alla creazione di milizie settarie di fatto, legittimate dallo Stato, e queste potrebbero essere utilizzate per imporre un certo ordine sociale o per intimidire le minoranze. Una situazione non così diversa da quella del vicino Manipur, dove da tempo si registrano violenze inter-comunitarie tra Kuki e Meitei a cui il governo centrale indiano non sembra in grado di trovare una risoluzione.
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