10/09/2004, 00.00
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La chiesa indonesiana: "Tutta la società unita contro il terrorismo"

L'attacco all'ambasciata australiana accade alla vigilia del ballottaggio per la presidenza in Indonesia e a un mese dalle elezioni in Australia.

Jakarta (AsiaNews/Ucan) - "Un'azione contro la civiltà comune": così p. Ignatius Ismartono, portavoce della Conferenza episcopale indonesiana, ha definito l'attentato di ieri mattina all'ambasciata australiana di Jakarta. "Potremo mettere fine alla violenza del terrorismo solo se molte persone, di tutte le tendenze politiche, si uniranno per sconfiggere i terroristi" ha detto il Ismartono. "Speriamo che le forze di polizia possano combattere i terroristi in modo da avere un ballottaggio presidenziale" ha affermato Theophilus Bela, segretario generale del Forum cristiano di Jakarta

L'attentato ha causato 9 morti e 180 feriti, di cui 10 in gravi condizioni. Su un sito internet islamico si trova una rivendicazione dell'organizzazione terroristica Jemaah Islamiyah (JI), il gruppo terroristico affiliato ad Al Qaeda: "Abbiamo deciso di punire l'Australia che consideriamo uno dei peggiori nemici dell'islam" si legge nel comunicato. "Un mujahedeen è stato capace di compiere un'azione suicida con un'autobomba contro l'ambasciata". Gli investigatori stanno verificando l'autenticità del messaggio.

Il capo della polizia indonesiana Dai Bachtiar ha affermato che l'attentato potrebbe essere opera della JI. Due terroristi malaysiani della JI, Noordin Mohammad Top e Azahari Husin, sono sospettati di essere le menti dell'attacco. Firman Gani, capo della polizia di Jakarta, ha detto che la modalità dell'attentato (3 kamikaze a bordo di un'autobomba) è molto simile alla strage dell'hotel Mariott, dell'agosto 2003, attribuiti ai 2 malaysiani. "Dalle analisi sul luogo si può presumere che gli attentatori siano stato reclutati da Noordin e Azahari" ha detto il funzionario di polizia. Gani ha riferito che gli attentatori hanno usato un auto per abbattere le barriere di difesa intorno all'edificio dell'ambasciata così da causare uno scoppio ancora più violento. Nessun dipendente dell'ambasciata australiana è stato ferito. Il primo ministro australiano Johan Howard ha affermato che i terroristi non detteranno la politica estera del Paese. "Se uno Stato inizia a fare questo, perde il controllo sul suo futuro" ha detto Howard. Il prossimo 9 ottobre si terranno le elezioni in Australia, dominate dal tema dell'impegno di 2 mila soldati australiani in Iraq a fianco degli Stati uniti.

Il presidente Megawati e il suo rivale alle elezioni, Susilo Bambang Yudhoyono si sono intrattenuti alcuni minuti con i feriti negli ospedali cittadini. Il capo delle forze armate Endriartono Sutarto non ha rilasciato commenti sul possibile caos che potrebbe nascere in occasione del ballottaggio presidenziale del 20 settembre: "Lasciate che le autorità di polizia svolgano le loro indagini" ha detto Sutarto. (MH-LF)

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