La preghiera in strada dei migranti musulmani in Russia
Si fa sempre più acceso il dibattito tra i russi sui riti islamici negli spazi pubblici in assenza di sufficienti luoghi di culto. Le autorità religiose musulmane ricordano la raccomandazione a scegliere luoghi dove non si arreca disturbo alle altre persone. Ma nel clima crescente di ostilità verso le comunità provenienti dall'Asia Centrale non mancano i raid violenti contro musulmani in preghiera.
Mosca (AsiaNews) - In Russia si stanno svolgendo indagini nei confronti di autisti di autobus, per lo più migranti dall’Asia centrale, accusati dai passeggeri di scendere alle fermate per compiere le pratiche di preghiera islamica, lasciando tutti ad aspettare. Questi episodi stanno suscitando un dibattito molto acceso sui riti pubblici di preghiera dei migranti musulmani, che bloccano il traffico in diverse località. Si tratta di un problema esistente in tanti Paesi europei, ma che in Russia sta assumendo toni sempre più preoccupanti.
A Khabarovsk, una delle principali città dell’Estremo Oriente russo, uno di questi autisti è stato citato per violazione alle regole, per essersi fermato a pregare in una stazione degli autobus mentre i passeggeri rimanevano nel salone d’attesa, aspettando che si aprisse il loro mezzo di trasporto pubblico. L’uomo è stato poi lasciato andare senza contravvenzioni, avendo dimostrato che stava usufruendo del suo intervallo lavorativo ufficiale, ma il video che lo ritrae in ginocchio ha suscitato reazioni furibonde sulle reti social russe.
Molti credenti musulmani si fermano a pregare sui marciapiedi delle città russe, e anche questa pratica suscita reazioni stizzite da parte della popolazione, sullo sfondo di una crescente ostilità verso i migranti lavorativi, che arriva anche ad atti di violenza nei loro confronti. I centrasiatici sono milioni in Russia, tra chi ha ottenuto la cittadinanza e coloro che giungono per la stagione lavorativa, e vengono sottoposti a controlli sempre più severi da parte delle forze dell’ordine dopo la tragedia dell’atto terroristico al Krokus City Hall di marzo 2024, per cui furono arrestati alcuni cittadini del Tagikistan.
Per molti russi le preghiere nei luoghi pubblici, nei parchi o sui mezzi di trasporto sono considerati atti irrispettosi e provocatori, ma i fedeli musulmani lamentano la carenza di moschee in molte regioni della Russia, comprese le capitali Mosca e San Pietroburgo. Le autorità del porto oceanico di Vladivostok hanno preso misure disciplinari nei confronti degli autisti che pregano davanti al loro autobus o taxi in orario di lavoro, raccomandando di “cercare luoghi alternativi e più solitari per il compimento dei riti religiosi, senza creare disagi per le persone circostanti”.
Della questione si occupano ormai anche le autorità centrali della Russia, come nelle dichiarazioni di Valerij Fadeev, capo del Consiglio per i diritti dell’uomo presso la presidenza della Federazione, che durante una visita in Uzbekistan ha affermato che “quando una persona stende il tappeto per la preghiera negli spazi della metropolitana, o un autista si ferma per fare il namaz, tutto questo appare piuttosto incivile”.
Queste pratiche suscitano perplessità anche all’interno dello stesso mondo musulmano, considerando che secondo i canoni islamici i fedeli possono pregare nei parchi, negli aeroporti o sui posti di lavoro “se lo spazio è pulito”, ma devono scegliere un altro luogo se questo può disturbare le persone intorno. Un’importante autorità religiosa del Tagikistan, Adkham Khajdarzoda, assicura che l’islam raccomanda ai credenti di “evitare le preghiere per le strade e in luoghi di concentrazione di folla”.
Secondo l’attivista russa Valentina Čupik, la crescente ostilità verso le pratiche religiose islamiche sta acuendo ulteriormente la condizione discriminatoria nei confronti dei migranti dell’Asia centrale, e le espressioni rabbiose su internet si trasformano sempre più spesso in azioni violente, soprattutto da parte dei sempre più diffusi gruppi di nazionalisti di estrema destra. Alcuni tassisti, per paura delle reazioni, si fermano a pregare nascondendosi dietro ai cassettoni della spazzatura, dimostrando quanto la Russia oggi stia riducendo l’integrazione dei popoli ai livelli più infamanti e disumani.
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