28/03/2024, 08.45
KIRGHIZISTAN
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La riforma dell'istruzione in Kirghizistan

di Vladimir Rozanskij

Il governo di Biškek ha annunciato l'attivazione di un progetto intitolato "Insegnante contemporaneo" e realizzato in collaborazione con le ong internazionali della rete Teach for All. Il progetto partirà dalla regione di Čuj, la più settentrionale e arretrata del Paese, scommettendo sulla creatività. 

Biškek (AsiaNews) - Il consiglio dei ministri del Kirghizistan ha annunciato l’inizio delle riforme nel sistema dell’istruzione a livello nazionale, ma come confessano gli stessi funzionari dei ministeri, non sarà possibile fare nulla senza il sostegno di finanziamenti internazionali, e a questo punto diventerà decisiva la relazione con le Ong attive sul territorio. L’istruzione è il principale ascensore sociale, e il Kirghizistan intende uscire dalla nebbia di eredità antiche e sovietiche, che creano tensioni e contraddizioni a livello interno e nelle relazioni esterne del Paese.

In sintonia con le riforme desiderate, in Kirghizistan si è attivato il progetto Zamanbap mugalim (“Insegnante contemporaneo”), affidato alla fondazione Teach for Kyrgyzstan, che segue i principi elaborati dall’organizzazione Teach for All, creata nel 2007. Si tratta di una rete internazionale che riunisce associazioni indipendenti da tutto il mondo per varie opere sociali, dirette all’elevazione del livello di istruzione nei vari Paesi. Nei giorni scorsi a Biškek è stata fatta una presentazione, in cui i partecipanti hanno discusso non soltanto della necessità di inserire nuovi criteri per il mondo kirghiso dell’istruzione, ma anche dei problemi e dei rischi che queste attività comportano.

Uno dei principali slogan è stato “costruiamo una comunità di persone creative”, in kirghiso žaratmany, insegnanti di talento che non siano indifferenti agli scopi più ampi, motivati per tendere a una continua crescita personale e comunitaria, che conoscano le metodologie più avanzate e siano disposti ad aiutare i ragazzi ad esprimere tutto il loro potenziale. È stato annunciato l’inizio della selezione di chi vuole diventare pedagogo di questo livello, con corsi di aggiornamento a partire dalla prossima estate.

Il progetto partirà dalla regione di Čuj, la più settentrionale e arretrata del Kirghizistan, dove verranno inviati in 10 scuole (sulle 314 locali) almeno tre insegnanti del Zamanbap mugalim. A illustrare le iniziative è intervenuto uno dei più insigni professori del Paese, Gapyr Madaminov, i cui metodi innovatori sono stati utilizzati nel ginnasio sperimentale della provincia di Lejlek, nella regione di Batken, assegnandogli il titolo effettivo di “insegnante contemporaneo”. A suo parere “oggi da noi ci sono gravi squilibri nel sistema educativo, a seconda dei vari centri abitati, e i nuovi pedagoghi devono capire che per far diventare creativi i nostri ragazzi bisogna essere capaci di liberare il loro cervello, non caricarli di informazioni che non sono in grado di assimilare”.

Insieme agli organizzatori del progetto, sostenuti dal ministero dell’Istruzione e della Scienza di Biškek, si sono messe a disposizione anche l’ambasciata degli Usa in Kirghizistan e alcune compagnie commerciali private kirghise, come il gruppo Ololo. Uno degli iniziatori della rete di sostegno, Danijar Amanaliev, ha lanciato un appello a tutti gli imprenditori del Paese, affinché mettano a disposizione non solo offerte in denaro, ma soprattutto spazi e locali, e altre possibili forme di sostegno tecnico, professionale e umano. Egli ribadisce che “non dobbiamo aspettare sempre che arrivino altri da fuori, mettiamo insieme le nostre forze, si tratta del futuro dei nostri figli e del nostro Paese”.

La solidarietà alle iniziative di riforma e innovazione nel campo formativo è stata espressa anche da Kamila Šaršekieva, rettrice dell’università internazionale dell’Asia centrale, che offre al progetto le capacità metodologiche dell’istituto. Anch’essa osserva che “ci sono ancora ben pochi filantropi tra i nostri uomini d’affari, che pensano solo ad accumulare capitali… dobbiamo crescere nella nostra psicologia e mentalità, comprendere che non conta solo vincere, ma anche rendere felici gli altri, allora sì che è una vittoria completa”.
Alcune preoccupazioni derivano dalla recente approvazione in Kirghizistan della legge sui “rappresentanti stranieri”, sperando che i suoi effetti non si riflettano negativamente sul mondo dell’istruzione.

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