01/06/2015, 00.00
LAOS
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Laos: ragazza arrestata per aver postato su Facebook foto “dannose” di agenti che estorcono denaro

Le immagini ritraggono agenti della stradale estorcere denaro al fratello della giovane. La polizia ha incarcerato la 26enne senza un mandato d’arresto valido. Il partito comunista sta inasprendo i controlli sulle “false informazioni” del web.

Vientiane (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità laotiane hanno arrestato una ragazza 26enne per aver postato su Facebook alcune foto che mostrano agenti di polizia stradale estorcere denaro al fratello, dopo averlo fermato per un’infrazione. Una fonte di Radio Free Asia (Rfa) – che parla in condizione di anonimità – rivela che Phout Mitane, residente del villaggio di Nabouam nel distretto di Phieng, è stata incarcerata per una settimana senza mandato d’arresto.

L’11 maggio scorso, “Phout sedeva sul furgone del fratello quando sono stati fermati dalla polizia per dei controlli. Mentre gli agenti estorcevano denaro al fratello per lasciarli andare – racconta la fonte di Rfa –, la ragazza ha scattato qualche foto. Più tardi le ha date ad una sua amica di Facebook che le ha postate”.

In Laos è normale veder per strada poliziotti prendere tangenti invece che fare multe, ma la polizia ha reagito in modo severo quando ha visto le foto online. “Gli utenti di Facebook – dice la fonte – hanno criticato molto l’abuso di potere e la corruzione degli agenti”. Secondo Rfa, la polizia avrebbe prima minacciato con la galera il fratello maggiore di Phout e la sua famiglia, requisendo il furgone. “Poi il 21 maggio la polizia ha arrestato Phout nel distretto di Phieng, senza un mandato del pubblico ministero, rinchiudendola nella prigione provinciale. A quel punto hanno restituito il furgone al fratello”.

Un ufficiale della polizia di Phieng, Khamsawan Khamta, ha confermato lo stato d’arresto della ragazza, ma ha aggiunto che le accuse di estorsione sono false: “Gli agenti hanno fermato il furgone del fratello maggiore ad un checkpoint perché i documenti del veicolo erano incompleti e per questo doveva essere sanzionato”. “Le foto postate su Facebook – continua l’ufficiale – erano critiche nei confronti della polizia e danneggiavano la sua immagine”.

Il Partito Rivoluzionario del Popolo Lao (comunista), al potere dal 1975, negli ultimi anni sta prendendo misure per contrastare l’utilizzo sempre più diffuso dei social media nel Paese, dove la gente viene a conoscenza di ciò che la stampa ufficiale del partito non dice. Lo scorso settembre, il Primo ministro Thongsing Thammavong ha firmato un decreto che vieta la messa online di qualsiasi “falsa informazione” che possa criticare il governo e l’operato del partito comunista allo scopo di “danneggiare il Paese”. Punizioni severe vengono comminate agli utenti o gestori di servizi online che violano i controlli. Il decreto, inoltre, obbliga i “cittadini della rete” a creare account sui social network con nomi reali.

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