L'appello del giurista indù: 'Facciamo gli auguri ai cristiani a Natale'
Di fronte alla crescente ostilità promossa dai gruppi nazionalisti attraverso le leggi anti-conversione e alle loro intimidazioni contro le celebrazioni natalizie, l'ex giudice della Corte suprema Markandey Katju ha rivolto un invito a tutti i non cristiani dell'India: "L'unica politica corretta è quella che ci tiene uniti. Rendiamo omaggio in questa festa al contributo dei cristiani al nostro Paese".
Mumbai (AsiaNews) - Di fronte alla propaganda ostile contro i cristiani e a strumenti di persecuzione nei loro confronti, come le leggi anti-conversione, Markandey Katju, ex giudice della Corte Suprema dell’India, ha scritto un articolo sulla stagione dell’Avvento, invitando tutti gli indiani non cristiani a porgere i loro migliori auguri ai fratelli e alle sorelle cristiani.
Nel suo articolo pubblicato su Legal Maestro, il giudice Katju scrive: “I cristiani in India sono una minuscola minoranza nella vasta popolazione del Paese: sono circa 28 milioni, ossia circa il 2,3% della popolazione indiana. Questo articolo vuole rendere loro omaggio e riconoscerne i risultati e i meriti in India”. L’articolo ricorda il contributo portato dai cristiani nel Paese: “Hanno fondato le migliori scuole e università del Paese, dove persone di ogni denominazione desiderano iscrivere i propri figli - elenca -. Molti cristiani sono stati membri delle forze armate indiane e hanno dato il loro contributo in altri campi, ad esempio nella sanità e nell’emancipazione delle donne, dei poveri, degli emarginati e delle popolazioni tribali”.
“L’India ha un antico legame con il cristianesimo - ricorda Katju - molto più antico dell’arrivo dei britannici in India, come alcuni pensano. L’India è un Paese di enorme diversità e, pertanto, l’unica politica corretta che può tenerci uniti e condurci sulla via del progresso è quella del grande imperatore Moghul Akbar, il principio del suleh-e-kul, ovvero il rispetto eguale per tutte le religioni e le comunità. In questa santa stagione dell’Avvento - conclude il giudice - rivolgo un appello a tutti gli indiani non cristiani affinché estendano i loro migliori auguri ai fratelli e alle sorelle cristiani”.
Il gesto arriva in un clima sempre più avvelenato nel Paese dalle campagne dei nazionalisti indù sulle leggi anti-conversione. La Conferenza episcopale indiana ha appena presentato un ricorso davanti alla Corte suprema contro quella del Rajasthan, mentre anche in Maharashtra esponenti religiosi e politici della destra chiedono un ulteriore inasprimento del disegno di legge in discussione. Intanto in Karnataka, la Sri Rama Sena ha chiesto provvedimenti contro l’estensione delle vacanze natalizie nelle scuole e nei college gestiti da cristiani, accusandoli di tentare di imporre pratiche religiose cristiane agli studenti indù. Attivisti sono entrati con la forza in alcune scuole cristiane di Hubballi sostenendo falsamente che durante le festività indù si tengano lezioni e affermando che il Natale riceve un trattamento preferenziale nelle vacanze scolastiche. E nelle piccole città di tutta l’India, molti gruppi di cantori di canti natalizi hanno paura di essere attaccati da gruppi di destra che li accusano falsamente di svolgere attività di conversione.
20/12/2017 12:34





