08/08/2008, 00.00
CINA
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Le Olimpiadi di Pechino sono iniziate

di Wang Zhicheng
Una sontuosa cerimonia ha dato il via alla XXIX edizione delle Olimpiadi. Celebrata la grandezza della Cina che si apre al mondo. Presenti Hu Jintao e tutto il Politburo. Festa nello stadio, ma all’esterno c’è un forte dispiego di forze della sicurezza per minacce di attentati.

Pechino (AsiaNews) – Con una splendente e superba cerimonia e la sfilata di migliaia di atleti in rappresentanza di 202 nazioni al mondo, si sono aperte oggi allo stadio nazionale “Nido d’uccello” la XXIX edizione dei Giochi Olimpici dell’era moderna. Dopo l’annuncio ufficiale del presidente Hu Jintao, oltre 10 mila atleti da 202 nazioni hanno aderito al giuramento sportivo proclamato da un’atleta cinese davanti a una folla di oltre 90 mila spettatori.

L’accensione del braciere, la cui modalità era stata finora tenuto come un segreto di stato, è avvenuta in modo spettacolare. Li Ning, pluri medaglie nelle Olimpiadi ’84, è stato sollevato in alto e ha “percorso” volando lungo tutto  il perimetro dello stadio, seguito da riflettori e immagini che riprendono il disegno e il percorso della torcia  in Cina.

Da stasera e per i prossimi 16 giorni protagonisti sono tutti gli atleti applauditi stasera dal pubblico. Naturalmente gli applausi più calorosi e sfrenati sono andati alla Cina popolare e alle delegazioni di Hong Kong e Taiwan. Accanto al cestista Yao Ming, che portava la bandiera cinese, un bambino del Sichuan, una delle tante vittime del terremoto.

Perché in effetti alla cerimonia di questa sera protagonista è stata la Cina in tutta la sua grandezza reale e talvolta un po’ presunta.

A godere di questo splendore, nella tribuna di onore era schierato tutto il Politburo. Hu Jintao è giunto alle otto meno 10, accompagnato da Jacques Rogge, presidente del Comitato olimpico internazionale.

È toccato alla regia di Zhang Yimou celebrare gli splendori di questa Cina che si trova ormai legata alla globalizzazione mondiale. Poco prima dell’ora X (le 8 e 8 dell’8-8-2008), un lampo percorre tutto il perimetro dello stadio e fa scoccare una scintilla che accende un orologio e comincia il conto alla rovescia. Allo scoccare del momento,  i fuochi d’artificio infiammano tutto il bordo dello stadio e si annuncia il saluto del presidente Hu Jintao. Migliaia di giovani battono con vigore strumenti a percussione, mentre la gente batte le mani al ritmo e lungo il “meridiano” di Pechino, centro del mondo, si diffonde la luce delle Olimpiadi, con fuochi d’artificio che passano da piazza Tiananmen verso la periferia sud. Centinaia di acrobati come fenici volanti e illuminate innalzano il simbolo dei 5 cerchi delle olimpiadi.

Subito dopo, al canto di una bambina vestita di rosso (la nuova Cina) decine di persone nei costumi nazionali, portano la bandiera rossa cinese che viene issata da un gruppo di soldati. Tutti cantano l’inno nazionale fra una festa di fuochi d’artificio.

E comincia la storia della Cina e della cultura cinese. Grazie a soluzioni tecniche modernissime (vestiti intrecciati di luci; schermi giganti; raggi di luce colorati) e ad attori , mimi, cantanti perfetti, si srotola un gigantesco foglio di carta su cui si danza, si scrive, si colora, le grandezze della Cina: la pittura, la scrittura, la stampa, il commercio, le arti, l’opera cinese, fino alle solenni architetture Ming e Qing, simbolizzate da enormi colonne rosse levatesi dal nulla nel prato dello stadio.

Dopo le distruzioni della Rivoluzione culturale e l’indifferenza verso il passato che caratterizza molti cinesi attenti solo alle modernizzazioni economiche, la Cina sta cercando di ricuperare tutte queste arti e tradizioni. In televisione e sui giornali ogni giorno appaiono servizi e rubriche su pittura, ceramica, calligrafia, cucina tradizionale, riti antichi…

La seconda parte dello spettacolo sottolinea i valori che dovrebbero caratterizzare la Cina contemporanea e le Olimpiadi: la pace (migliaia di mimi con addosso delle luci che formano una colomba, mentre delle bambine sono sospese in aria “trasportate” da aquiloni); l’ecologia, come equilibrio fra uomo e natura, simbolizzata da esperti di Taiqiquan, la ginnastica che ricerca l’armonia fra il microcosmo e il macrocosmo (un ammiccamento alla politica della “società armoniosa” voluta da Hu Jintao?). Sulla scena appaiono bambini che disegnano, mentre sono proiettati cieli azzurri, prati verdi, nuvole bianche, tutte cose che mancano a Pechino e a tutta la Cina, uno dei Paesi più inquinati al mondo.

Infine, un’immagine figurata dello slogan di queste Olimpiadi, “un solo mondo, un solo sogno”: appaiono prima dei “palombari” e poi a poco a poco, dalle “acque luminose” emerge un enorme pallone azzurro, circondato da luci-stelle, che accendendosi fa apparire i diversi continenti, su cui “corrono” degli acrobati sospesi in aria. E mentre sul mappamondo si proiettano immagini dei diversi sport, 2 cantanti, uno cinese una inglese, Liu Huan e Sarah Brightman cantano la melodia di queste Olimpiade mentre a terra migliaia di comparse aprono degli ombrelli su cui vi sono foto di bambini di tutte le razze.

Alla fine è un tripudio di fuochi d’artificio dentro e fuori lo stadio.

Alla festa gioiosa e tranquilla nel villaggio olimpico, fa da contrasto l’atmosfera tesa nella città dove in diversi punti è stata rafforzata la sicurezza per le minacce di attentati diffuse via internet ieri e nei giorni scorsi. Gli abitanti di Pechino sono stati invitati a rimanere a casa a guardare la cerimonia alla televisione; persone o gruppi che passeggiano vengono subito fermati per verificarne l’identità.

 

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