23/11/2015, 00.00
RUSSIA
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Leader religiosi a favore della pena di morte per i reati di terrorismo

di Nina Achmatova
La proposta è arrivata dalla Duma, ma il Cremlino ha subito frenato. Favorevoli anche se con riserve sia rappresentanti della Chiesa ortodossa, che musulmani. Contrari ebrei e attivisti per i diritti umani. In Russia è in vigore una moratoria sulla pena capitale.

Mosca (AsiaNews) - L’introduzione della pena di morte è possibile in alcune situazioni, anche se sarebbe meglio farne a meno. A parlare è il capo del dipartimento per le relazioni tra Chiesa e società del Patriarcato di Mosca, l’arciprete Vsevolod Chaplin, che insieme ad alcuni leader musulmani si è espresso a favore della cancellazione della moratoria sulla pena di morte, come ha proposto di recente un deputato alla Duma per punire i reati di terrorismo.

“Sarebbe meglio fare a meno della pena di morte, ma ci sono situazioni in cui le minacce alla società sono troppo forti e si può usare un tale metodo per difendersi”, ha detto Chaplin a Interfax il 20 novembre, dopo gli attentati di Parigi e dopo che Mosca ha riconosciuto la matrice terrorista dietro l’esplosione in volo dell’A321 della compagnia russa Metrojet in Sinai. Il rappresentante del Patriarcato russo-ortodosso ha poi ricordato che le basi delle politiche sociali della Chiesa russa affermano che la pena di morte era riconosciuta nel Vecchio Testamento e nel Nuovo non sono presenti indicazioni sulla necessità di abolirla.

A proporre una moratoria sulla pena di morte per terrorismo era stato il capo del partito Russia Giusta, Serghei Mironov. Subito dopo il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, ha tenuto a garantire che la moratoria non verrà annullata. “La domanda sul ripristino della pena di morte in Russia dovrebbe procedere non dalle emozioni, ma dal buonsenso”, gli ha fatto eco Serghei Ivanov, capo dell'amministrazione presidenziale.

“Dobbiamo discutere e decidere su questa questione - ha continuato Chaplin - valutando le minacce, il livello di sicurezza della società e i vari metodi per assicurarla allo stesso modo. I terroristi e anche le organizzazioni e gli sponsor di attacchi terroristici possono e devono essere eliminati senza alcun processo quando gli organi di sicurezza determinano che stiamo parlando di persone che rappresentano un pericolo pubblico”. Il muftì supremo dell’ufficio centrale del Centro spirituale musulmano di Russia, Talgat Tajuddin, ha espresso anche lui sostegno all’idea. “Non si tratta di introdurre una nuova legge ma solo di restaurarne una vecchia”, ha detto, ricordando che la pena capitale è prevista dalla legge islamica (sharia).

Completamente contraria all’idea si è detta invece la Federazione delle comunità ebraiche di Russia; secondo il  capo del dipartimento relazioni pubbliche, Boruch Gorin, “chi commette omicidio non viene fermato dalla minaccia della morte”. La storica attivista russa Lyudmila Alexeyeva, capo dell’Helsinki Group di Mosca, ha parlato di proposta “inaccettabile”. Contrario si è detto anche il capo del Consiglio per i diritti umani russo, Mikhail Fedotov, il quale ha bollato l’idea di Mironov come “populista” sullo sfondo delle prossime elezioni federali previste per il 2016. “Per un jihadista kamikaze, la minaccia della pena di morta è ridicola come la minaccia di tortura per un masochista”, ha dichiarato Fedotov.

La questione della pena di morte in Russia è legata all'adesione di Mosca al Consiglio d'Europa. Uno dei requisiti per tutti i membri è che la pena di morte non può essere applicata per alcun crimine. In rispetto a questa regola, nel 1996, il Consiglio ha richiesto alla Russia di applicare una moratoria immediata e l'abolizione completa della pena di morte entro tre anni. In pochi mesi Mosca accettò, diventando così membro del Consiglio.

Al momento i rapporti tra la Russia e il Consiglio d'Europa, come pure con l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, sono molto tesi per via della crisi ucraina, tanto che più volte Mosca ha minacciato una sua uscita dal Consiglio d'Europa. 

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