13/10/2006, 00.00
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Leader religiosi sunniti e sciiti preparano un appello per fermare le stragi in Iraq

Promosso dall'Organizzazione della Conferenza islamica e dall'Arabia Saudita, un incontro di esponenti religiosi si svolgerà la settimana prossima alla Mecca.

Gedda (AsiaNews/Agenzie) –Leader sunniti e sciiti si incontreranno alla Mecca per lanciare insieme un appello per porre fine ai sanguinosi scontri che oppongono in Medio Oriente, e soprattutto in Iraq, i due rami principali dell'islam. Promosso dall'Organizzazione della Conferenza islamica e appoggiato dall'Arabia Saudita, il colloquio si svolgerà la settimana prossima, a partire da giovedì 19 ottobre.

L'incontro nasce da un lato dall'allarme per un conflitto che ogni giorno provoca l'uccisione di un centinaio di persone, dall'altro dalla preoccupazione dei regimi sunniti arabi - e quello saudita in prima fila - per la crescita dell'influenza politica dell'Iran sciita.

L'impegno dei religiosi sembra comunque destinato ad avere un impatto relativo, a meno che il loro incontro non si trasformi in un regolare forum per il processo di pace. È infatti piuttosto limitata l'influenza concreta dei leader religiosi, soprattutto nel mondo sunnita. Maggiore è, nel caso iracheno, il peso di figure come l'ayatollah Al Sistani, la maggiore autorità religiosa degli sciiti, che ha svolto un ruolo che è servito a contenere le delusioni degli sciiti dopo l'invasione Usa del 2003. Ma, con il crescere della violenza settaria, egli ha assunto negli ultimi mesi una posizione sempre più distaccata.

A limitare le prospettive ottimistiche dell'incontro, c'è anche da tenere presente che per lo più gli ayatollah sciiti hanno deciso di non andare in Arabia Saudita, anche se una figura influente, come Jalal al-Deen al-Saghir sarà presente. Egli fa parte di un gruppo, che comprende anche esponenti sunniti come Mahmoud al-Sumaydai, che ha preparato un documento che dovrebbe essere firmato al termine dell'incontro. "L'idea – ha sostenuto il ministro degli esteri iracheno, Hoshyar Zebari – non è di ricucire alla Mecca le storiche divisioni tra sciiti e sunniti, ma se influenti leader religiosi si uniscono nel chiedere ai loro fedeli di smettere di spargere sangue musulmano e ciò viene fatto durante il Ramadan ed alla Mecca, ciò può avere un impatto".

 

 

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