25/05/2025, 12.52
VATICANO
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Leone XIV ai cattolici cinesi: 'Testimoni gioiosi e promotori di armonia anche nelle prove'

Nel primo Regina Caeli dalla finestra del Palazzo Apostolico papa Prevost ha ricordato la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina celebrata ieri e i dieci anni dalla pubblicazione dell'enciclica Laudato Sì, richiamando l'appello di papa Francesco "ascoltare il duplice grido della terra e dei poveri”. Questo pomeriggio a San Giovanni in Laterano l'insediamento sulla cattedra del vescovo di Roma.

Città del Vaticano (AsiaNews) - L’intercessione di Maria Santissima ai cattolici cinesi e a tutti noi “la grazia di essere testimoni forti e gioiosi del Vangelo anche in mezzo alle prove per promuovere la pace e l’armonia”. Sono le parole che papa Leone XIV ha rivolto oggi alla Chiesa in Cina al termine del Regina Caeli, per la prima volta nel suo pontificato recitato affacciandosi su piazza San Pietro dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico.

L’occasione per questo pensiero è stata la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, l’appuntamento istituito nel 2007 da Benedetto XVI, che si è celebrato ieri nella festa di Maria Aiuto dei cristiani, particolarmente venerata nel santuario mariano di Sheshan a Shanghai. “Nelle chiese e nei santuari della Cina e in tutto il mondo – ha ricordato Leone XIV - si sono levate preghiere e suppliche a Dio come segno della sollecitudine e dell’affetto per i cattolici cinesi e della loro comunione con la Chiesa universale”.

Proprio guardando alla loro testimonianza di una fede “gioiosa anche in mezzo alle prove”, papa Prevost ha invitato anche oggi ad abbracciare con la preghiera anche tutti i popoli che nel mondo soffrono a causa della guerra. “Invochiamo coraggio e perseveranza in quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace”, ha aggiunto..

Leone XIV ha poi citato un’altra ricorrenza del decimo anniversario della pubblicazione della Laudato Sì, l’enciclica dedicata da papa Francesco alla custodia del creato riconosciuto come la casa comune di tutti. “Essa - ha commentato - ha avuto una straordinaria diffusione ispirando innumerevoli iniziative e insegnando a tutti ad ascoltare il duplice grido della terra e dei poveri”. Prevost ha espresso il suo incoraggiamento al movimento Laudato sì, nato per promuovere questo messaggio, e a “tutti coloro che portano avanti questo impegno”.

Nelle parole pronunciate prima del canto del Regina Caeli – da lui intonato con voce potente - papa Leone aveva innanzi tutto ringraziato per “l’affetto che mi state manifestando” in questi primi giorni del ministero di successore di Pietro a aveva rinnovato la richiesta di “sostenermi con la vostra preghiera e vicinanza”. “In tutto ciò a cui il Signore ci chiama, nel percorso di vita così come nel cammino di fede, ci sentiamo a volte inadeguati - aveva proseguito -. Tuttavia, proprio il Vangelo di questa domenica (cfr Gv 14,23-29) ci dice che non dobbiamo guardare alle nostre forze, ma alla misericordia del Signore che ci ha scelti, certi che lo Spirito Santo ci guida e ci insegna ogni cosa”.

“Questo dimorare di Dio in noi - ha commentato - è proprio il dono dello Spirito Santo, che ci prende per mano e ci fa sperimentare, anche nella vita quotidiana, la presenza e la vicinanza di Dio, rendendoci sua dimora. È bello che, guardando alla nostra chiamata, alle realtà e alle persone che ci sono state affidate, agli impegni che portiamo avanti, al nostro servizio nella Chiesa, ciascuno di noi può dire con fiducia: anche se sono fragile, il Signore non si vergogna della mia umanità, anzi, viene a prendere dimora dentro di me. Egli mi accompagna col suo Spirito, mi illumina e mi rende strumento del suo amore per gli altri, per la società, per il mondo”.

“Sul fondamento di questa promessa - ha concluso Prevost - camminiamo nella gioia della fede, per essere tempio santo del Signore. Impegniamoci a portare il suo amore ovunque, ricordandoci che ogni sorella e ogni fratello è dimora di Dio, e che la sua presenza si rivela specialmente nei piccoli, nei poveri e in coloro che soffrono, chiedendoci di essere cristiani attenti e compassionevoli”.

Questo pomeriggio il papa – dopo aver ricevuto l’omaggio delle autorità cittadine davanti al Campidoglio – prenderà solennemente possesso della cattedra del vescovo di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano, dove presiederà una solenne celebrazione eucaristica. Al termine del rito si recherà anche nella vicina basilica di Santa Maria Maggiore, dove è sepolto papa Francesco, per venerare l’icona di Maria Salus Populi Romani.

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