23/08/2025, 14.25
VATICANO
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Leone XIV ai rifugiati delle Chagos: 'Nessun popolo può essere esiliato forzatamente'

L'incontro in Vaticano con gli abitanti dell'isola di Diego Garcia nell'Oceano Indiano che negli anni Settanta furono fatti sgomberare per lasciare spazio alla grande base anglo-americana. Nel maggio scorso la Gran Bretagna ha firmato l'accordo che cede la sovranità alle Isole Mauritius, mantenendo la presenza militare. Il pontefice: 'Ora autorità e comunità internazionale permettano il ritorno, dopo 60 anni, nelle condizioni migliori possibili'.

Città del Vaticano (AsiaNews) - “La prospettiva del ritorno nel vostro arcipelago natale è un segno incoraggiante e ha forza simbolica sulla scena internazionale: tutti i popoli, anche i più piccoli e i più deboli, devono essere rispettati dai potenti nella loro identità e nei loro diritti, in particolare il diritto di vivere nelle proprie terre; e nessuno può costringerli a un esilio forzato”.

Lo ha detto questa mattina papa Leone XIV incontrando in Vaticano una delegazione del “Chagos Refugees Group” proveniente dalle Isole Mauritius, l’arcipelago dell’Oceano Indiano. Sono parole molto significative in relazione all’ingiustizia subita dal popolo Chagos, che viveva nelle omonime isole che si trovano a circa 1600 chilometri a sud della costa indiana ed è stato per decenni un territorio d’oltremare britannico. Dal 1970, l’isola di Diego Garcia, la più grande dell’arcipelago, ospita una base militare congiunta di Stati Uniti e Regno Unito per realizzare la quale tra il 1968 e il 1973 i chagossiani - allora circa un migliaio - furono forzatamente espulsi dall’isola e trasferiti alle Mauritius e alle Seychelles. Con un accordo firmato dal premier britannico il 22 maggio scorso Londra ha accettato di restituire la sovranità delle Chagos a Port Louis, affittando però l’isola Diego Garcia per 99 anni, garantendo così la permanenza della base militare anglo-americana. Resta però aperta la questione della possibilità del ritorno per gli abitanti originari delle Chagos, che deve essere normato dal governo delle Mauritius. In favore dei loro diritti si era espresso anche papa Francesco nel 2019, durante il viaggio apostolico che lo aveva portato a Port Louis.

“Sono lieto che il dialogo e il rispetto delle decisioni del diritto internazionale abbiano potuto finalmente porre rimedio a una grave ingiustizia - ha detto oggi Leone XIV -. Rendo omaggio alla determinazione del popolo chagossiano, e in particolare a quella delle donne, nella rivendicazione pacifica dei propri diritti. Formulo ora l’auspicio che le autorità di Mauritius e anche la comunità internazionale si impegnino affinché il vostro ritorno, dopo 60 anni, avvenga nelle condizioni migliori possibili. La Chiesa locale - ha aggiunto - non mancherà di apportare il suo contributo, soprattutto spirituale, come ha sempre fatto nei giorni di prova. Questi anni di esilio hanno causato molte sofferenze tra voi. Avete conosciuto la povertà, il disprezzo e l’esclusione. Possa il Signore, nella prospettiva di un futuro migliore, guarire le vostre ferite e concedervi la grazia del perdono verso quanti vi hanno fatto del male. Vi invito a guardare risolutamente al futuro”.

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