01/04/2023, 12.22
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Londra invia a Kigali anche i rifugiati tamil

Un funzionario britannico afferma in una lettera che i richiedenti asilo dallo Sri Lanka verranno ricollocati in un "Paese terzo sicuro", che però non è ancora stato individuato. I profughi tamil erano scappati dalle persecuzioni delle forze dell'ordine e dopo 18 mesi di reclusione nell'isola di Diego Garcia hanno tentato il suicidio ingioiando aghi e lame. Al momento si trovano in Ruanda per ricevere cure mediche.

Londra (AsiaNews) - Il Regno Unito ha inviato una lettera a due richiedenti asilo tamil ricoverati a Kigali, in Ruanda, dopo aver tentato il suicidio, in cui afferma che verranno portati in un “Paese terzo sicuro”. L’uomo e la donna, entrambi di 22 anni, fanno parte di un gruppo di rifugiati - tra cui ci sarebbero anche vittime di torture in Sri Lanka - soccorsi dalla Royal Navy nell’Oceano indiano mentre stavano tentando di raggiungere il Canada a ottobre 2021. 

In quella data le navi del Regno Unito li avevano scortati sull’isola di Diego Garcia, parte dell’arcipelago di Chagos, a sud delle Maldive, un gruppetto di isole che il Regno Unito chiama Territorio britannico dell'Oceano indiano e su cui continua a rivendicare la sovranità, nonostante una sentenza del tribunale delle Nazioni Unite affermi che facciano parte delle Mauritius.

Il 3 marzo cinque persone sono state portate in aereo in un ospedale militare in Ruanda per ricevere cure mediche a seguito del deterioramento delle loro condizioni di salute. Secondo The New Humanitarian sarebbe stati sottoposti a psicoterapia per aver tentato il suicidio dopo 18 mesi di reclusione, tentando di ingoiare aghi e la lama di un temperamatite alla notizia che sarebbero stati rispediti in Sri Lanka.

Al momento almeno 19 minori e 49 adulti sono trattenuti in una base militare amministrata congiuntamente da Regno Unito e Stati Uniti e costruita tra gli anni ‘60 e ‘70 dopo che la popolazione dell’isola, di 27 chilometrri quadrati, era stata fatta sgomberare.

Molti hanno affermato di essere stati di essere stati torturati e abusati sessualmente dalle forze di sicurezza dello Sri Lanka per presunti legami con le Tigri per la liberazione tamil, un gruppo separatista che ha combattuto per l'indipendenza contro il governo srilankese durante una guerra civile di 26 anni terminata solo nel 2009.

Il 26 marzo una delle cinque persone in Ruanda per le cure mediche ha raccontato in una lettera le condizioni di detenzione alla base di Diego Garcia: “Hanno messo intorno a noi recinti di filo spinato e ci tengono come animali. Se mi mandano nel Paese, lo Sri Lanka verrò torturato e picchiato a morte”.

Nei giorni scorsi il commissario per il Territorio britannico dell’Oceano indiano, Paul Candler, ha inviato una missiva ai due rifugiati tamil in cui afferma che non verranno rispediti in Sri Lanka ma saranno ricollocati in un “Paese terzo sicuro” non appena questo sarà stato individuato. 

Secondo gli avvocati che stanno seguendo il caso, tale Paese sicuro dovrebbe essere il Regno Unito, ma da tempo Londra lavora per mandare in Ruanda - il cui governo è stato criticato perché rispetta i diritti umani e non garantisce la sicurezza delle persone - tutti coloro che arrivano sulle coste britanniche in “maniera irregolare”.

 A circa una cinquantina di persone detenute sull'isola di Diego Garcia sono state rifiutate le domande di protezione internazionale e i casi stanno venendo esaminato da alcuni esperti legali, così come l’accordo tra il governo britannico e quello ruandese siglato nel 2022 per ospitare i migranti.

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