12/09/2019, 09.24
INDONESIA
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L’Indonesia brucia: musulmani in preghiera per chiedere la pioggia

I fuochi imperversano nell’arcipelago da più di un mese. Spesso sono di natura dolosa e appiccati nelle foreste per far posto a piantagioni di palma da olio e acacia. Attivisti denunciano che i piccoli agricoltori sono colpevolizzati per incendi provocati dalle grandi società.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Mentre al culmine della stagione secca infuriano gli incendi boschivi, sulle isole indonesiane di Sumatra e Kalimantan (Borneo) migliaia di musulmani ieri hanno preso parte a raduni di preghiera per chiedere la pioggia sulle città avvolte dal fumo. I fuochi imperversano nell’arcipelago da più di un mese. Per combattere le fiamme, il governo ha dispiegato 9mila tra militari, agenti di polizia e personale delle agenzie per la gestione dei disastri.

Il Centro meteorologico specializzato dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asmc), dichiara che il numero totale di incendi attivi in Kalimantan è di 474; sono 387 quelli in corso a Sumatra. Negli ultimi giorni, Paesi vicini come Malaysia e Singapore si sono lamentati con il governo indonesiano per lo smog causato dalle fiamme: spesso gli incendi sono di natura dolosa e appiccati nelle foreste per far posto a sconfinate piantagioni di palma da olio e acacia.

Jakarta respinge le accuse e afferma che i satelliti hanno individuato fuochi anche in altri Paesi. il Dipartimento meteorologico indonesiano spiega che, negli ultimi mesi, diverse regioni del Sud-est asiatico stanno sperimentando condizioni meteorologiche insolitamente secche a causa del fenomeno climatico conosciuto come El Niño. L'Agenzia indonesiana per la mitigazione dei disastri (Bnpb) afferma che le autorità indonesiane stanno usando 37 elicotteri e 239 milioni di litri di bombe ad acqua per spegnere le fiamme. Sulle aree colpite volteggiano aerei che creano nuvole artificiali, nella speranza di generare pioggia.

Alcune comunità sono ricorse alla preghiera, nella speranza di porre fine al clima secco e alla foschia che ne deriva. Migliaia di persone a Pekanbaru (foto 2), capoluogo della provincia di Riau (Sumatra), ieri hanno recitato preghiere islamiche per la pioggia fuori dall'ufficio del governatore. Molti dei partecipanti indossavano maschere per proteggersi dal fumo. Preghiere simili si sono tenute in alcune città del Kalimantan, dove la qualità dell'aria è così malsana da costringere le autorità a tener chiuse le scuole. Anche diverse moschee in Malaysia hanno incoraggiato i fedeli alla preghiera. Lo rivela Mohamad Nordin, a capo del Dipartimento malaysiano per lo sviluppo islamico.

Jakarta sta inoltre intraprendendo azioni legali per dissuadere gli agricoltori dall'utilizzo illegale del fuoco per sgombrare i terreni. La polizia ha riferito ai media che sono stati avviati casi penali contro 175 persone; quattro compagnie produttrici di olio di palma sono accusate di negligenza. Ma il Forum indonesiano per l'ambiente (Walhi) afferma che i piccoli agricoltori sono colpevolizzati per incendi provocati dalle società che possiedono le piantagioni.

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