20/09/2007, 00.00
ONU - LIBANO
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L’Onu condanna l’assassinio di Ghanem e chiede le elezioni presidenziali

L’uccisione del deputato maronita tende a bloccare il processo elettorale. Unanime condanna da UE, Emirati arabi, Russia, Usa. La Siria rivendica la sua estraneità.

New York (AsiaNews) – Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha condannato con forza l’attacco terrorista di ieri che ha portato alla morte il parlamentare maronita anti-siriano Antoine Ghanem e altre 7 persone.  L’attacco è avvenuto nel quartiere di Sin-El-Fil, proprio mentre il Consiglio a New York ascoltava Nicholas Michel, capo dei consiglieri legali Onu, con una relazione sui passi intrapresi per varare il tribunale internazionale che dovrebbe processare gli assassini del primo ministro Rafik Hariri, ucciso nel febbraio 2005. Da allora vi sono stati 6 assassini politici, tutti di parlamentari antisiriani.

L’assassinio avviene a pochi giorni dalle elezioni del presidente della repubblica, che verrà designato il 25 settembre dal parlamento libanese, attualmente diviso fra una maggioranza di cristiani, drusi e sunniti antisiriani e un’opposizione che vorrebbe bloccare il processo (con l’aiuto della Siria).

Jean-Maurice Ripert, francese, presidente del Consiglio di sicurezza, ha fatto notare che l’attacco tende a distruggere il processo elettorale: “Noi pensiamo- ha detto – che il processo elettorale in Libano debba andare avanti, e che seguendo la costituzione, ci dovrà essere un nuovo presidente il 24 di novembre al più tardi”. “Voi sapete – ha aggiunto – quale ruolo il parlamento libanese gioca in queste elezioni. È chiaro che un attacco che colpisca un membro del parlamento non è neutrale, e non possiamo non condannarlo con forza come una nuova prova che vi sono persone che vogliono destabilizzare e forse bloccare il percorso di questo processo elettorale”.

Il primo ministro libanese Fouad Siniora ha domandato al segretario generale Onu di aprire un’inchiesta internazionale sull’attentato di ieri.

Oltre al Consiglio di Sicurezza, nette condanne contro l’attentato sono giunte dall’Unione Europea, dagli Emirati Arabi, dalla Russia e dagli Stati Uniti.

La Siria, da parte sua, ha negato ogni coinvolgimento, e ha detto che la bomba è un “atto criminale” che tende a minare gli sforzi di riavvicinamento fra il Libano e la Siria.

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