05/06/2025, 12.16
INDIA
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Madhya Pradesh: violentata fino alla morte, la vita disprezzata di una donna tribale

di Nirmala Carvalho

Un caso particolarmente efferato di stupro conclusosi con la stessa morte della vittima pone gravi domande sulle condizioni dei gruppi svntaggiati. Il nipote di Ambedkar: "I grandi partiti non dicono nulla perché non apparteneva a una casta superiore". Sr. Dorothy Fernandes ad AsiaNews: "L'aumento delle violenze sessuali di gruppo è l'indice di una società malata".

Bhopal (AsiaNews) - Un nuovo caso particolarmente efferato di stupro contro una donna tribale avvenuto nello Stato indiano del Madhya Pradesh ha riportato in primo piano la vergogna della violenza di genere che prende di mira con più facilità i gruppi sociali più svantaggiati. Una quarantacinquenne, madre di due figli, è stata vittima qualche giorno fa di un presunto stupro di gruppo avvenuto nel villaggio di Eitwa nel distretto di Khandwa.

Il locale sovrintendente di polizia ha dichiarato che, dopo aver partecipato a un matrimonio, la vittima sarebbe stata aggredita da un uomo che insieme a un’altra persona l’avrebbe portata a casa sua e violentata con una brutalità tale che parti dell'intestino tenue della donna sono fuoriuscite dal suo corpo, provocando un'emorragia che l’ha poi portata alla morte il giorno seguente. Ritrovandola in condizioni pietose la famiglia aveva accompagnato la vittima a casa, ma ha informato solo dopo la sua morte la polizia che ha arrestato i due uomini. Anche i medici che hanno eseguito l'autopsia sono rimasti scioccati nel vedere le sue condizioni.

Sulla vicenda è intervenuto Prakash Ambedkar, il nipote del dottor Babasaheb Ambedkar (1891-1956), storico protagonista in Inda di tante battaglie per i diritti dei dalit, dei tribali e delle altre classi arretrate. “L'indignazione dell'India è selettiva e viene definita in base alla casta della vittima – ha denunciato in un tweet -. I grandi partiti come il BJP e il Congress si indigneranno si indignano per queste storie solo durante la stagione elettorale. L'avversione degli indiani delle caste superiori a protestare rivelano il valore della vita di un dalit e di un adivasi nella loro mente. Non solo le nostre richieste di giustizia cadono nel vuoto, ma anche le nostre grida di rabbia”.

Sulla vicenda interviene anche sr. Dorothy Fernandes, già coordinatrice nazionale del Forum dei religiosi per la giustizia e la pace, che ha lavorato tra gli emarginati e i poveri di Patna, nel Bihar. “Il recente aumento dei crimini di stupro di gruppo – commenta ad AsiaNews - descrive il triste stato di una società malata. Dimostra anche l'iniqua distribuzione del potere che sanziona tali crimini. Il corpo di una donna è diventato un campo di gioco per la lussuria dell’uomo. Finché il potere non sarà equamente condiviso, questa minaccia continuerà. Il silenzio nella società, l'indifferenza verso la sofferenza dei deboli e dei vulnerabili ci stanno rendendo un popolo egoista... L'umanità deve svegliarsi, deve sentire, deve agire, prima che sia troppo tardi e che non ci sia più nessuno a far sentire la nostra voce”.

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