05/05/2006, 00.00
MYANMAR
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Mancano medicine per i detenuti nella carceri birmane

La denuncia di attivisti per i diritti umani e parenti di detenuti politici; da quattro mesi la giunta militare vieta alla Croce Rossa internazionale di visitare le carceri del Paese.

Ginevra (AsiaNews/Agenzie) – Sono al limite le condizioni sanitarie dei detenuti politici in Myanmar: da quattro mesi la giunta militare impedisce al Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) di accedere alle prigioni del Paese. Lo denunciano parenti dei prigionieri e operatori dell'Icrc.

Fiona Terry, portavoce dell'Agenzia di aiuti internazionale con sede a Ginevra, ricorda che dalla fine del 2005 l'Icrc non può più fornire medicinali ai prigionieri politici, perché gli è stato impedito di visitare le carceri. Amici e famigliari dei detenuti avvertono che nelle prigioni birmane medicinali per malattie come malaria, diabete e problemi di cuore sono in esaurimento. La scarsità riguarda anche farmaci rivolti a patologie più comuni, come quelle della pelle.

L'ex detenuto politico Khun Sai, di recente emigrato in Thailandia, racconta che "medicine per la malaria, non sono disponibili nemmeno dove la malattia è più diffusa, ad esempio nello Stato di Kachin nelle carceri di Khamti e Myitkyina". "Molte famiglie – aggiunge – si devono fare carico delle spese mediche dei loro famigliari". Tra il 1998 e il 2004, durante la sua detenzione nella prigione di Shwebo, Khun è stato ammalato di tubercolosi.  

L'Icrc forniva medicinali alle prigioni e ai campi di lavoro in Myanmar fino a quando non è entrata in rotta con la Union Solidariety Development Association – affiliata alla giunta militare – la quale insisteva per scortare l'Agenzia nelle sue visite. La Icrc non ha accettato queste condizioni, perché contrarie al principio di indipendenza, che deve guidare le operazioni della Croce Rossa, come stabilito nei suoi protocolli. Il governo ha così deciso di non autorizzare più le visite.

Ieri il quotidiano di Stato, New Light of Myanmar, ha riportato la morte per epilessia del detenuto politico Myint Than, "nonostante le intense cure dei medici" nella prigione di Thandwe, Stato di Arakan. "È molto comune non ricevere le cure adatte in tempo - riferisce un ex prigioniero politico da Rangoon – almeno, quando l'Icrc poteva visitare le carceri riusciva a far trasferire i pazienti più gravi in ospedale".

Dal 1962 il Myanmar è retto da una giunta militare. Gruppi per i diritti umani parlano di 1.100 prigionieri politici. Secondo stime della Assistance Association for Political Prisoners, con sede in Thailandia, finora ne sono morti 118 in carcere o in campi di lavoro. Dal 1999 all'anno scorso la Icrc ha compiuto 453 visite a detenuti politici, incontrando nel 2003 anche il premio Nobel e leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari.

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