16/01/2017, 11.57
COREA DEL SUD
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Mandato d'arresto per Lee Jae-yong, vicecapo della Samsung coinvolto nello scandalo della presidente Park

Avrebbe versato tangenti a Choi Soon-sil per più di 36 milioni di dollari Usa. Per gli inquirenti, nel 2015 il gruppo avrebbe anche finanziato una società sportiva di proprietà di Choi per 18,3 milioni di dollari Usa.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – I procuratori speciali sudcoreani hanno richiesto un mandato d'arresto per Lee Jae-yong, vicepresidente del gruppo Samsung Electronics con l’accusa di corruzione, appropriazione indebita e falsa testimonianza in connessione con lo scandalo che ha coinvolto la presidentessa Park Geun-hye.

Lee è accusato di aver donato circa 36,3 milioni di dollari Usa a Choi Soon-sil – influente amica della presidente Park, anch’essa al centro dello scandalo – in cambio di sostegno dal fondo pensionistico nazionale (Nps) per appoggiare la fusione di due gruppi affiliati alla Samsung.

La presidente sudcoreana e l’amica di vecchia data Choi Soon-sil sono le protagoniste dello scandalo che il Paese sta affrontando da mesi. L’amica della presidente si sarebbe intromessa nelle scelte di politica interna ed estera e avrebbe fatto leva sul rapporto di amicizia con la Park per estorcere ingenti somme di denaro a svariate aziende. Il 9 dicembre il parlamento ha votato l’impeachment della presidente con esito favorevole. Ora la Corte costituzionale ha 180 giorni per decidere se rimuovere o meno la Park dal proprio ruolo.

Nel 2015, la Samsung ha firmato un contratto di consulenza da 18,3 milioni di dollari Usa con un gruppo tedesco di proprietà di Choi. Secondo gli inquirenti, questi fondi sarebbero stati utilizzati dalla famiglia Choi per finanziare la Widtec Sport – una loro società sportiva in Germania – e sviluppare le attività della federazione nazionale di equitazione, in vista delle Olimpiadi di Tokyo del 2020.

Il gruppo ha anche “donato” più di 17 milioni di dollari Usa ad altre due fondazioni collegate a Choi: si tratta del più grande trasferimento di denaro avvenuto tra un’azienda e la rete di persone al centro dello scandalo. La somma è stata classificata come “tangente”. I portavoce del gruppo Samsung negano la maggior parte delle accuse mosse dal parlamento nel corso dell’ultimo mese.

La società ha ammesso di aver inviato tali contributi alle due fondazioni, ma ha negato che tali somme siano legate alla fusione societaria.

La Corte centrale del distretto di Seoul si riunirà fra due giorni per esaminare la legalità della detenzione di Lee Jae-yong.

 

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