Manila: falso il video della nave da guerra schierata per la contesa sul Sabah
La marina delle filippine smentisce il filmato circolato in rete, definendolo opera “dell’intelligenza artificiale”. Intanto una nave da guerra dell’arcipelago si unisce alle esercitazioni Asean che iniziano oggi in Malaysia. Una controversia legata a questioni territoriali irrisolte e alla battaglia per la sicurezza combattuta (anche) nel regno dell’informazione.
Kuala Lumpur (AsiaNews) - La Marina filippina ha categoricamente smentito, bollandolo come un “falso” totale, un video virale circolato in questi giorni su YouTube in cui si afferma che una delle sue navi da guerra era stata inviata in Malaysia in relazione alla disputa sul Sabah. I funzionari hanno chiarito che l’arrivo della BRP Antonio Luna a Penang il 9 agosto scorso finalizzato alla partecipazione alla terza esercitazione navale multilaterale Asean ospitata dalla Marina reale malaysiana. Un appuntamento promosso dall’organizzazione che riunisce 10 nazioni del Sud-est asiatico in programma da oggi al 22 agosto, seguita da un’esercitazione bilaterale separata con i marinai locali dal 25 al 29 di questo mese.
Il controverso video, caricato da un canale lanciato solo il 13 giugno e con circa 3mila iscritti, ha cercato di collegare lo schieramento della nave alla protesta di Kuala Lumpur del novembre scorso contro le leggi volute da Manila e che rivendicano diritti sul Sabah. Tale rivendicazione, radicata nei legami storici delle Filippine con il Sultanato di Sulu, è rimasta un punto di contesa dal 1963, quando il Regno Unito ha trasferito il territorio alla Malaysia nonostante l'opposizione del Sultanato.
Lungi dall’essere una dimostrazione di forza, Manila ha descritto lo schieramento come un esercizio di diplomazia navale. Il vice-comandante della Marina filippina, il maggiore generale Edwin Amadar, ha dichiarato al South China Morning Post (Scmp) che la missione rappresentava “più di un semplice compito operativo di routine”. Al contrario, essa rappresenta un’espressione dell’impegno della Marina a “promuovere la cooperazione marittima regionale, favorendo l’interoperabilità con le marine dei nostri [Paesi] partner”. E contribuisce “alla ricerca collettiva della pace, della stabilità e della sicurezza nel settore marittimo”.
La disputa del Borneo settentrionale, nota anche come disputa di Sabah, è la disputa territoriale tra Malaysia e Filippine su gran parte del territorio orientale dello Stato di Sabah, in precedenza conosciuto come Borneo del Nord. Le Filippine, presentandosi come lo Stato successore del Sultanato di Sulu, mantengono una “rivendicazione dormiente”. Tuttavia, Kuala Lumpur considera questa disputa una “non questione”, in quanto interpreta l’accordo del 1878 come quello di cessione, e ritiene che i residenti di Sabah abbiano esercitato il loro diritto all’autodeterminazione quando si sono uniti per formare la federazione malese nel 1963.
L’esercitazione Asean comprende sia attività portuali che manovre in mare volte ad affrontare le sfide alla sicurezza marittima, approfondendo al contempo la fiducia e la comprensione tra le marine regionali. La fase bilaterale con la Malaysia comprenderà pianificazione congiunta, esercitazioni di navigazione e ingaggi tattici volti a rafforzare ulteriormente la cooperazione in materia di sicurezza marittima. Ciononostante, la vicenda legata al video diventato virale ha sottolineato quanto rapidamente la disinformazione possa influenzare le percezioni nello spazio marittimo conteso della regione. Il Scmp ha citato il creatore digitale Jon Limjap che ha descritto il video di YouTube come “propaganda cinese per salvare la faccia dopo le collisioni delle imbarcazioni cinesi”. Un riferimento ai recenti incidenti nel mar Cinese meridionale che hanno coinvolto navi della marina di Pechino. L’analista di difesa e sicurezza con sede in Australia Max Montero ha avvertito che “la guerra dell’informazione si sta intensificando”, aggiungendo che tali narrazioni online vengono sempre più utilizzate insieme alla tradizionale arte di governare. La convergenza tra esercitazioni navali e disinformazione online illustra il delicato equilibrio del Sud-est asiatico, dove i governi perseguono la cooperazione in mare anche se sullo sfondo permangono controversie irrisolte. Fra le tante vi è anche quella di Sabah, dove la battaglia per la sicurezza viene combattuta non solo con navi e marinai, ma anche nel conteso regno dell’informazione.