09/09/2010, 00.00
INDONESIA
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Milioni di indonesiani in viaggio per la festa di Idul Fitri

La lunga festa chiude il Ramadan. E’ tradizione per gli islamici tornare alla città natale per festeggiarla. Code di chilometri e attese di ore intorno alle grandi città, viaggi lunghi anche decine di ore. Cristiani organizzano centri di ristoro gratuiti.

Jakarta (AsiaNews) – Decine di milioni di islamici si sposteranno per andare a festeggiare in famiglia l’Idul Fitri, che segna la fine del mese sacro di digiuno del Ramadan. Solo da Jakarta e dintorni oltre 8 milioni di persone sono partite verso le città natali, soprattutto in Java occidentale, Java Centrale, Java orientale e Sumatra.

Lo stesso avviene in tutto il Paese: porti e aeroporti sono presi d’assalto da lunghe code di persone che tornano a casa per il Lebaran, come qui è chiamata questa festa.

Il mudik (ritorno alla città natale) quest’anno è iniziato già da 2-3 giorni, quando migliaia di domestici e operai hanno lasciato Jakarta per il lento ed economico ritorno a casa: con autocarri o persino biciclette. A Jakarta in queste occasioni è frequente vedere intere famiglie che viaggiano su motociclette da due posti: il padre davanti e la madre dietro, con 2 o anche 3 figli aggrappati in mezzo. Si prevede che da Jakarta almeno 1,6 milioni di persone viaggeranno in motocicletta, per gli alti costi di ferrovie e pullman.

La lunga vacanza dell’Idul Fitri quest’anno dura dal 9 al 14 settembre. I principali gruppi islamici non sono d’accordo sull’esatta data della festa, ma la gente ritiene che essa cada il 10 o l’11 settembre.

Per le grandi città come Jakarta sono state indicate strade alternative, ma questo non ha impedito pesanti ingorghi, per la pesante presenza di biciclette, automobili e veicoli di ogni tipo. Nelle maggiori città ieri e ieri l’altro occorrevano ore per coprire un solo chilometro di strada. Gli anni scorsi in questi giorni per andare da Jakarta a Yogyakarta sono occorse anche oltre 30 ore, rispetto alle 12 ore di automobile necessarie in tempo normale.

All’alba di ieri il casello di uscita est a Cikampek ha visto una coda lunga già 12 chilometri, migliaia di veicoli in fila. Superato quel punto, i viaggiatori si sono trovati bloccati da un altro  ingorgo a Simpang Jomin. Solo dopo ore la polizia – questi giorni impegnata quasi per intero a controllare l’esodo – ha deciso di bloccare il traffico in entrata e dirigerlo verso la via alternativa attraverso Subang-Cikamurang-Ciremon, alleviando il traffico sull’autostrada Pantura. Oltre 100 veicoli al minuto sono passati per questa via alternativa. Le autorità del traffico prevedono che oltre 600mila veicoli passeranno per le strade a nord e sud di Java occidentale. Da martedì mattina a mercoledì mattina almeno 41mila veicoli sono passati per la via Cikampek, in uscita da Jakarta.

Per aiutare l’esodo, comunità cristiane di Semarang, Java centrale, hanno predisposto centri di ristoro. La Chiesa Cristiana Karangsaru ha istituito The Peduli Kasih, centro di ristoro, nella via principale di Sultan Agung, che collega i sobborghi di Semarang con la parte meridionale di Java Centrale dove sono città popolose come Yogyakarta e Surakarta. In questi centri sono offerti cibo e bevande gratuite e assistenza medica, “solo per motivi umanitari”, spiega il pastore Ralumat Paska Rajaguguk, che sovrintende il lavoro dei 20 volontari cristiani. (MH)

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