17/09/2015, 00.00
MYANMAR
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Monaci buddisti erigono stupa di fronte a una chiesa battista Karen

Nel villaggio di Mi Zine, il 21 agosto scorso alcuni religiosi hanno iniziato la costruzione di uno stupa a pochi metri dall’entrata della chiesa. Sacerdote: “I fedeli vengono a casa mia a pregare, lì non si riesce perché i buddisti fanno troppo chiasso”. Le autorità hanno promesso di risolvere la situazione in breve tempo, ma per ora il leader buddista ha negato l’interruzione dei lavori.

Nyapyidaw (AsiaNews) – I cristiani battisti appartenenti alla Myanmar Baptist Covention (Mbc) protestano da giorni per la costruzione di uno stupa buddista a pochi metri dalla loro chiesa nel villaggio di Mi Zine, nello stato Karen. I lavori al monumento buddista continuano da settimane ed impediscono lo svolgersi regolare delle funzioni religiose parrocchiali.

Qualche giorno fa, i leader del Mbc hanno chiesto a Myaing Kyee Ngu Sayadaw – leader buddista di primo piano e sovrintendente della costruzione – di interrompere i lavori iniziati il 21 agosto scorso per non causare tensioni. “Sayadaw ci ha risposto che in questa zona ci sono state pagode e stupe fin dai tempi di re Asoka [III sec a.C, ndr] – dice Mann San Thein Tun, del Mbc – e ci ha chiesto di comprendere che egli ha il dovere di costruire la stupa a causa di ciò che è successo nella sua vita precedente”.

La chiesa battista è stata eretta nel 1919. Michael, vicario della parrocchia dal 1980, afferma che i fedeli cristiani sono stati disturbati così tanto che non si avvicinano più alla chiesa. “I cristiani non possono più pregare in chiesa da quando la stupa è in costruzione – denuncia il sacerdote – e così vengono a farlo a casa mia perché i buddisti recitano le loro orazioni a voce alta con megafoni vicino alla chiesa. Quando abbiamo chiesto loro se potevano abbassare il volume solo per un’ora durante le nostre preghiere, ci hanno risposto che non potevano”.

Il 7 settembre i leader cristiani si sono rivolti a Soe Win, ministro degli Affari religiosi, che ha fatto “due promesse – dice Mann San Thein Tun –: che parlerà con Myaing Kyee Ngu Sayadaw e che sistemerà la questione al tempo opportuno in modo da soddisfare la parte cristiana”.

Gli abitanti di Mi Zine, circa 150 famiglie in tutto, temono che la situazione degeneri in tensioni religiose e violenze. Un locale, dietro anonimato, dice: “Ci sono molti altri posti liberi dove [i buddisti] possono promuovere la loro religione. Perché non scelgono uno di questi posti? Essi non hanno informato in anticipo la chiesa della costruzione dello stupa, ed è una cosa strana”.

Il Myanmar è una nazione a larga maggioranza buddista, teatro dal 2012 di una lunga serie di violenze confessionali che hanno causato almeno 300 morti e 140mila sfollati, la maggior parte dei quali musulmani Rohingya. Tuttavia, anche i cristiani hanno talvolta problemi con la maggioranza buddista. Essi, infatti, appartengono per la maggior parte ad etnie minoritarie, spesso emarginate dalla maggioranza birmana e buddista.

 

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