22/07/2004, 00.00
Corea del sud
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Monito del governo a sospendere una marcia cristiana a Gerusalemme

Seoul (AsiaNews) - Il governo ha esortato fortemente i gruppi cristiani coreani a cancellare o posporre un congresso e una marcia per la pace a Gerusalemme, programmati per il prossimo mese da Chiese cristiane, motivando il passo con la necessità di prevenire possibili attacchi terroristici da parte di gruppi islamici.
Circa 3000 cristiani coreani appartenenti a 860 Chiese protestanti, in patria e all'estero, hanno deciso di partecipare all'evento chiamato "Jerusalem Jesus March" che si dovrebbe tenere dal 7 all'11 agosto e sembrano decisi a procedere.
Il severo monito era già stato espresso il 15 luglio dal portavoce del Ministero degli esteri dopo un incontro di tutti i ministri responsabili della sicurezza. Martedì, 20 luglio, l'esortazione governativa è stata rinnovata dal vice ministro degli esteri Lee Soo-hyuk. "Abbiamo informazioni dettagliate da parte dei servizi di sicurezza", ha detto. "Non possiamo rivelare i dettagli ma abbiamo credibili relazioni circa attacchi terroristici verso missionari cristiani che vi andassero".
A rendere noto, in parte almeno, quanto i servizi segreti non possono dire ha pensato il gruppo terroristico Tawhid wa al-Jihad (Unificazione e guerra santa), responsabile della decapitazione del coreano Kim Sun-il (33 anni), eseguita il 22 giugno in Iraq. Allora, su indicazione del bollettino del Tawhid, reso noto dalla rete televisiva araba Al Jazeera, l'uccisione del povero giovane era stata motivata dal rifiuto del governo sud-coreano di ritirare le sue truppe dall'Iraq. Martedì 20 luglio lo stesso gruppo ha reso noto la motivazione religiosa dell'assassinio mediante un messaggio pubblicato sul suo Web site. "Abbiamo ucciso un infedele che tentava di propagare il cristianesimo in Iraq", si legge nel messaggio. "Questo infedele ha studiato teologia e si preparava a diventare missionario nel mondo islamico"
Si teme che l'esortazione del governo a riconsiderare il viaggio, pur espressa con insolita forza, non riesca a prevalere sulla determinazione degli organizzatori e dei partecipanti. Lee ha dovuto precisare che "poiché il gruppo sembra deciso a procedere come programmato, nonostante la richiesta del governo, noi non possiamo garantire la sicurezza di coloro che parteciperanno alla marcia". Si rimane con il fiato sospeso. (PC)

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