07/04/2023, 12.54
HONG KONG
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Mons. Chow: ‘Possa vedere la luce chi è in carcere a Hong Kong’

di mons. Stephen Chow Sau-yan*

Nel messaggio di Pasqua il vescovo ricorda le 6000 persone detenute in attesa di giudizio per le “violenze” del 2019 e invoca clemenza: “Aspettare all’infinito non aiuterà loro né la nostra società”. Un pensiero a chi ha lasciato Hong Kong: “Dio non abbandonerà noi che lo invochiamo sinceramente, cercando una patria più giusta e più libera per tutti coloro che la abitano”.

Hong Kong (AsiaNews) – Un gesto di clemenza per le persone che si trovano in carcere in attesa di giudizio per gli arresti legati alle manifestazioni del 2019 a Hong Kong. A invocarlo è il vescovo mons. Stephen Chow Sau-yan nel messaggio rivolto alla diocesi in occasione della Pasqua diffuso in queste ore. Parole che hanno al centro l’invito alla speranza anche tra le “continue sofferenze” di Hong Kong. Nel testo il presule ricorda quanti hanno sperimentato il peso della grave crisi economica, ma anche il vuoto lasciato da chi in questi ultimi anni ha scelto di partire a causa degli spazi ristretti di libertà. E assicura i fedeli che “Dio non abbandonerà noi che lo invochiamo sinceramente, cercando una patria più giusta e più libera per tutti coloro che la abitano”. Pubblichiamo qui sotto il testo integrale del messaggio pasquale di mons. Chow.

 

Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti. Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” (Luca 24,25-26).

La “lentezza di cuore nel credere” alla gioia della Pasqua ci rende lenti ad avere speranza. Cristo Gesù ha vinto la presa apparentemente inevitabile della morte. La sua risurrezione ci assicura la fiducia che la morte non ha e non può avere l’ultima parola. Infatti, la Pasqua significa che “nulla ci separerà dall'amore di Dio in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8, 31-39). Quindi, la nostra speranza ha il suo fondamento nello stupefacente amore di Dio manifestato nel Signore risorto per le persone di ogni condizione in questo mondo.

È raccomandabile non permettere che le avversità o i pensieri cattivi corrompano il nostro cuore o schiaccino il nostro spirito, per non diventare messaggeri di morte. Ci è richiesta “una cultura positiva e vivificante” che ci permetta di affrontare le difficoltà della vita in modo costruttivo e sostenibile. Inoltre, abbiamo bisogno di una cultura positiva per diventare incubatori di speranza e trasformazione.

È un dato di fatto che molte persone a Hong Kong stanno ancora lottando per la speranza tra le continue sofferenze. L’economia ha appena iniziato a riprendersi, così molte persone che lottano negli strati socioeconomici più bassi hanno ancora bisogno di assistenza e di un sostegno psicologico da parte delle loro comunità sociali e del “prossimo”. Queste persone non dovrebbero essere percepite come un peso per la società, ma come intermediari delle benedizioni celesti su quanti vengono in loro aiuto.

Così, per quanti non hanno bisogno dei propri buoni di consumo, ci sono altri il cui spirito sarà sollevato dalla generosa condivisione di quelle poche migliaia di dollari. Immaginate quanta consolazione, fiducia e speranza la condivisione può rendere possibile in chi ha bisogno di quei dollari in più. Dio si è svuotato per noi, affinché possiamo essere eternamente consolati nel suo nome e nel suo amore.

Secondo le notizie pubblicate lo scorso dicembre, nel 2019 ci sono stati circa 6.000 arresti a causa delle violenze. Stanno ancora aspettando di vedere se la polizia li incriminerà o meno. Quando vedranno la luce? Accusa o non accusa, occorrono dei segni che indichino loro come andare avanti. Aspettare all’infinito non aiuterà né loro né la nostra società ad andare avanti verso la guarigione. Alcuni potrebbero voler cercare giustizia attraverso mezzi punitivi. Ma è attraverso la compassione e la clemenza per i reati più lievi che si può dare speranza ed energia positiva alla nostra comunità ferita. Abbiamo visto come l'odio e la violenza abbiano portato il fetore della morte nella nostra amata Hong Kong. Ora, dovremmo affidarci alla compassione e alla magnanimità per rafforzare la fragranza della vita nella nostra Hong Kong in via di guarigione.

Prendersi cura degli anziani, soprattutto di quelli “abbandonati” o che vivono da soli, deve essere una priorità. Il legame con chi si prende cura di loro consentirà loro di provare un senso più profondo di generatività per gli altri, di essere apprezzati dagli altri e di essere legati ai giovani, che sono il prolungamento del loro futuro. Tutto questo contribuirà a migliorare il senso di unità, la speranza e il significato della vita. Non deve sorprendere che i giovani e gli anziani siano più adatti l'uno all'altro di quanto non lo siano le altre fasce d'età.

Abbiamo salutato molti amici e familiari che hanno lasciato o deciso di lasciare Hong Kong per le loro aspirazioni. Pur augurando loro il meglio, la loro partenza ha creato vuoti evidenti in diversi strati del nostro tessuto sociale che non è facile riempire. E non sappiamo quando questi vuoti saranno colmati. Ma possiamo essere fiduciosi che il nostro Dio, che ha elargito le sue benedizioni su Hong Kong nel corso della nostra storia, non abbandonerà noi che lo invochiamo sinceramente, cercando una patria più giusta e più libera per tutti coloro che la abitano.

Infine, viviamo in un mondo ansioso e disordinato, dominato da una mentalità politica radicata attraverso giochi di potere, prepotenze, accuse, minacce e sanzioni... Desideriamo un mondo nuovo con condizioni di equità, empatia e rispetto, cultura del dialogo, gentilezza amorevole, unità nella pluralità, migliore distribuzione delle risorse, coscienza ambientale... Naturalmente, non siamo così ingenui da aspettarci cambiamenti positivi improvvisi, ma uno sviluppo graduale con sforzi sinceri e significativi sarà positivo.

Le generazioni future devono ricevere speranza da noi. Dobbiamo rendere possibile gli uni per gli altri la speranza in un futuro migliore. Buona Pasqua a tutti voi di Hong Kong e non solo.

* vescovo di Hong Kong

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