21/11/2007, 00.00
INDIA – VATICANO
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Mons. Dabre: lo spirito di Regensburg entri nel dialogo interreligioso

di Nirmala Carvalho
Il vescovo di Vasai, nominato ieri da Benedetto XVI membro del Consiglio per il dialogo interreligioso, spiega ad AsiaNews l’importanza della lectio di Regensburg, dove il Papa ha posto le basi per un vero e fruttuoso dialogo fra le religioni. Questo è fondamentale soprattutto in Asia, dove il 95 % della popolazione non è cristiana.
Mumbai (AsiaNews) – Il dialogo interreligioso “è una delle priorità più urgenti per la Chiesa cattolica che, soprattutto nel periodo post-Conciliare, ha promosso ogni sforzo possibile per renderlo efficace”. Questo è vero “soprattutto in Asia, dove il 95 % della popolazione non è cristiana ma dove la Chiesa gioca un ruolo fondamentale nei campi della sanità e dell’educazione”. Lo dice ad AsiaNews mons. Thomas Dabre, vescovo di Vasai, nominato ieri da Benedetto XVI membro del Consiglio per il dialogo interreligioso.
 
Il Papa, riprende mons. Dabre, “ha fatto di questo tema uno dei principi del suo pontificato. Lo dimostra la famosa lectio magistralis di Regensburg, dove ha sottolineato l’importanza del dialogo fra fede e religione da una parte e ragione e scienza dal'altra. Per il papa la religione si deve aprire alla ragione e la ragione alla fede, la religione deve essere ragionevole e la ragione deve essere aperta alla fede. In Occidente, molti si sono concentrati soltanto sul vaore della ragione, della scienza e della tecnologia, dimenticando il contributo che religioni e fedi possono offrire all'umanità. Nei fatti il Papa ha invitato gli intellettuali occidentali ad essere aperti verso quelle società che credono in Dio”.
 
La religione “è stata dipinta da Benedetto XVI come un ingrediente fondamentale al dialogo: la fede si deve aprire alla scienza, e viceversa. Sfortunatamente, questo messaggio è stato frainteso da alcune persone, che non ne hanno colto la grandezza. Eppure, il viaggio papale in Turchia ne ha dimostrato l’efficacia: un Pontefice è andato in visita in un luogo musulmano con uno spirito di apertura e rispetto, ed i frutti si sono visti”.
 
Il dialogo interreligioso, sottolinea ancora il presule, “è molto importante alla luce della globalizzazione, che mette tutte le confessioni sullo stesso piano e davanti alle stesse sfide: materialismo, edonismo, logica del profitto e ricerca smodata della prosperità economica. Oggi, i bisogni dell’anima non hanno più la priorità di una volta, e questo ci danneggia tutti. Le religioni devono collaborare per risolvere questi problemi, che spesso diventano causa di violenza e tensione”.
 
Per vivere in pace, conclude mons. Dabre, “siamo dunque tutti chiamati alla collaborazione ed al dialogo. Una guida spirituale, di qualunque religione, deve capire il valore dell’introspezione, porsi delle domande e proporre delle risposte. Soltanto in questo modo potremo raggiungere una vera pace, che passa dal riconoscimento della dignità dell’uomo creato da Dio”.
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