27/06/2013, 00.00
RUSSIA
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Mosca: al varo la legge contro la propaganda omosessuale e contro le adozioni nelle coppie gay

di Nina Achmatova
Il testo è stato approvato dal Consiglio della Federazione e ora aspetta solo la firma di Putin che si è già detto favorevole. Multe e detenzione per ogni evento pubblico legato alla comunità Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). L'opinione pubblica contraria alle adozioni gay. Approvata anche la legge che punisce con il carcere le “offese al sentimento religioso”.

Mosca (AsiaNews) - Il Consiglio della Federazione russa, la Camera alta del parlamento, ha approvato all'unanimità la controversa legge che vieta la "propaganda omosessuale" tra i minori e che punisce con multe e detenzione ogni manifestazione pubblica di persone con "orientamento sessuale non tradizionale". Già in vigore a livello regionale, la legge ha raccolto un coro di critiche da parte dei difensori dei diritti umani, secondo i quali iniziative del genere non fanno altro che contribuire a rafforzare la diffusa omofobia nel Paese.

Il 26 giugno, Consiglio della Federazione ha approvato il testo con 137 voti a favore e un'astensione. Ora manca solo la firma, scontata, del presidente Vladimir Putin e la pubblicazione ufficiale del documento, perché la legge entri in vigore. Nello stesso giorno è passata anche la norma che vieta le adozioni di bambini russi da parte di coppie omosessuali o di celibi, che vivano in Paesi dove siano legali i matrimoni tra coppie dello stesso sesso. Anche in questo senso era stato lo stesso Putin ad appoggiare pubblicamente l'iniziativa legislativa.

Stando alla nuova legge, una persona fisica rischia una multa da 4 a 5mila rubli (100-125 euro) e un'entità giuridica da 800mila e un milione di rubli (19mila-23.500 euro) e 90 giorni di detenzione. Un'autorità pubblica, invece, rischia tra 40 e 50mila rubli (1.000-1.250 euro). Le sanzioni verranno aggravate se la "propaganda" viene diffusa su internet. Nel mirino anche gli stranieri, i quali rischiano un'ammenda e l'arresto fino a 15 giorni, oltre che l'espulsione.

Si tratta di proteggere i bambini e non di fare discriminazione, ha detto Putin, il giorno prima dell'approvazione della legge. Stessa tesi sostenuta dal presidente del Consiglio della Federazione, Valentina Matviyenko, secondo la quale gli omosessuali oggi in Russia "non sono più perseguitati come ai tempi dell'Urss e sono membri normali della società", ma proteggere i minori in questo senso è "una richiesta della società" e "non il capriccio di qualcuno". La Matviyenko ha citato un sondaggio per il quale il 90% dei genitori russi non vogliono che si promuovano orientamenti sessuali  "non tradizionali" tra i loro figli.

L'omosessualità è molto diffusa in Russia, dove era considerata un reato fino al 1993 e una malattia mentale fino al 1999. Tra maggio e giugno, in meno di un mese, si sono verificati due omicidi di gay nel Paese. I responsabili hanno confessato che il movente è stata l'omofobia. Secondo un sondaggio dell'istituto Vtsiom pubblicato a giugno, l'88% dei russi sostiene la legge anti-gay e il 54% è a favore di forme di punizione dell'omosessualità.

Gli attivisti del movimento per i diritti della comunità Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) hanno promesso che continueranno comunque a battersi per la loro causa. "Insistiamo sulla parità dei diritti per tutti e contro i valori patriarcali, oggi attivamente promossi dalla Chiesa e dal governo e che non sono contrari all'idea di una società moderna", ha dichiarato Igor Kochetkov, capo del network Lgbt a San Pietroburgo. "Il governo sta usando istinti come omofobia e xenofobia per giustificare le sue politiche contro una società civile indipendente", ha poi aggiunto.

Lo stesso giorno, il Consiglio della Federazione ha anche approvato la legge contro "le offese al sentimento religioso", che prevede una pena fino a tre anni di detenzione. Il testo è molto contestato non solo dai laici, ma anche all'interno della Chiesa russo-ortodossa. "Si tende purtroppo a reprimere piuttosto che a educare la società", hanno detto ad AsiaNews fonti nel Patriarcato di Mosca, che hanno chiesto l'anonimato. La legge è stata elaborata dopo la vicenda delle Pussy Riot, il gruppo punk femminista, di cui due membri stanno scontando due anni di campo di lavoro per una performance anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. I giudici hanno ritenuto le ragazze colpevoli di "teppismo motivato da odio religioso".

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