20/10/2025, 11.30
MALAYSIA
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Nave 'fantasma' russa in acque malesi: la nuova via di Mosca per portare il gas in Asia

di Joseph Masilamany

Alcune immagini satellitari mostrano la petroliera russa "Perle", sanzionata dagli Stati Uniti e con i transponder spenti da mesi, affiancata a un’altra nave a 90 km dalla costa orientale malese, in una probabile operazione ship-to-ship. Secondo Bloomberg, sarebbe il primo caso documentato di trasferimento di gas naturale liquefatto. Sul fronte energetico, Mosca spinge verso l’Asia: anche il progetto Arctic LNG 2 ha avviato consegne in Cina.

Kuala Lumpur (AsiaNews) – Una petroliera russa sotto sanzioni internazionali è apparsa al largo della costa orientale malese, dove avrebbe effettuato un trasferimento di gas naturale liquefatto (GNL) in mare aperto. Un’operazione insolita e rischiosa che rivela la crescente sofisticazione con cui Mosca tenta di eludere le restrizioni imposte dall’Occidente.

Immagini satellitari scattate il 18 ottobre mostrano la nave “Perle”, sanzionata dagli Stati Uniti all’inizio dell’anno, affiancata a un’altra imbarcazione a circa 90 chilometri a est della penisola malese. I dati sono stati raccolti dal satellite Sentinel-2 e monitorati attraverso piattaforme che registrano gli spostamenti nella navigazione.

In base a queste informazioni si può capire che la disposizione delle due navi è tipica di un trasferimento “ship-to-ship” (STS), una manovra spesso utilizzata dalla cosiddetta “flotta oscura” per spostare carichi sotto sanzione nascondendone il punto di arrivo e di approdo reali. Tuttavia, se questo tipo di scambio risulta più facile e comune per il petrolio greggio, risulta estremamente complesso per il gas naturale liquefatto, che richiede contenitori criogenici specializzati per mantenere la temperatura a -160 gradi centigradi.

Secondo un’analisi di Bloomberg, si tratterebbe del primo caso documentato di trasferimento di GNL russo nelle acque malesi, un segnale delle rotte sempre più tortuose con cui Mosca cerca di far arrivare le proprie esportazioni energetiche ai mercati asiatici.

La “Perle” avrebbe caricato il GNL a febbraio presso l’impianto di Portovaya, sulla costa baltica russa, secondo i dati della società di analisi Kpler. Dopo mesi di inattività, la nave ha ripreso il viaggio a luglio, circumnavigando il Capo di Buona Speranza per raggiungere l’Asia. L’impianto di Portovaya non esportava da gennaio, da quando era stato inserito nella lista nera di Washington. Questa spedizione rappresenterebbe quindi il primo carico diretto verso est in quasi un anno.

Dopo aver lasciato le acque russe, la “Perle” ha interrotto la trasmissione del proprio segnale di localizzazione, ma al momento non è chiara l’identità della nave ricevente.

Negli ultimi mesi, la Russia ha intensificato i tentativi di conquistare nuovi acquirenti energetici in Asia, mentre le sanzioni occidentali continuano a ridurre le sue entrate derivanti dalla vendita di combustibili fossili. Un altro progetto sanzionato, Arctic LNG 2, ha iniziato a consegnare gas alla Cina a fine agosto, in coincidenza con la visita del presidente Vladimir Putin a Pechino.

La “Perle” è gestita dalla società Dreamer Shipmanagement LLC-FZ, che secondo il database Equasis risulta registrata al Meydan Hotel di Dubai, un indirizzo utilizzato da diverse compagnie coinvolte nella creazione della cosiddetta “flotta ombra” della Russia. Dreamer Shipmanagement non ha recapiti pubblici, e il Meydan Hotel non ha risposto alle richieste di chiarimento inviate dai media internazionali. La “Perle” continua ad avere i trasmettitori spenti per cui la sua posizione resta ignota.

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