24/04/2023, 12.39
SRI LANKA
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Disatro ambientale: Colombo intenta una causa contro la X-Press Pearl a Singapore

di Arundathie Abeysinghe

Due anni fa la nave cargo prese fuoco provocando quello che viene considerato il peggior disastro ambientale dello Sri Lanka. I dubbi di alcuni esperti secondo cui anche i tribunali nazionali avrebbero potuto occuparsi della questione. Nel frattempo il ministro della Giustizia ha denunciato il pagamento di una tangente per ostacolare il processo.

Colombo (AsiaNews) - Il procuratore generale Sanjay Rajaratnam oggi ha presentato un'azione legale presso la Corte commerciale di Singapore chiedendo un risarcimento per l’inquinamento marittimo causato dalla X-Press Pearl, la nave portacontainer che prese fuoco nelle acque dello Sri Lanka provocando quello che è considerato il peggior disastro ambientale del Paese. 

Il 20 maggio 2021 la nave cargo battente bandiera di Singapore che trasportava 1.488 container, di cui 81 con merci pericolose, 25 tonnellate di acido nitrico, 348 tonnellate di petrolio e fino a 75 miliardi di piccole palline di plastica (chiamate nurdle, servono per la produzione di prodotti in plastica), affondò al largo della costa occidentale dello Sri Lanka. Da allora il disastro ha avuto un impatto significativo sul delicato ambiente costiero dello Sri Lanka, sulle comunità locali e sull'economia, causando la morte di un gran numero di specie marine.  

Secondo fonti del dipartimento del procuratore generale, "era stato notato già in precedenza che Singapore sarebbe stata la sede appropriata per avviare un'azione di risarcimento in relazione al disastro della X-Press Pearl, dato che gli imputati del contenzioso, tra cui il proprietario della nave, il gestore e i dirigenti hanno una presenza commerciale a Singapore come società domiciliate lì". 

Fonti dell'Autorità per la protezione dell'ambiente marino (MEPA) hanno spiegato ad AsiaNews che "la MEPA ha fornito al dipartimento del procuratore generale le informazioni necessarie per intraprendere un'azione legale contro i proprietari della X-press Pearl. A quasi due anni dall'incendio, le autorità locali continuano ad avere un approccio lento alla richiesta di risarcimento”. Lo Sri Lanka avrebbe avuto tempo fino al 19 maggio di quest’anno per intentare una causa.

“Nonostante le prove sempre più evidenti dei danni causati all'ambiente marino, il dipartimento del procuratore generale ha ricevuto l'approvazione del gabinetto per presentare una causa a Singapore e non in Sri Lanka. Questa decisione è stata presa contro la posizione di diversi esperti legali secondo cui anche la giurisdizione dello Sri Lanka sarebbe ben preparata a gestire la richiesta di risarcimento".

Le fonti del MEPA hanno continuato sottolineando che "un secondo rapporto di valutazione sull'impatto ambientale stilato da un comitato di esperti nominati a questo scopo era stato inviato all’ufficio del procuratore generale a gennaio di quest'anno".

La decisione di aprire un processo a Singapore è controversa: “Alcuni esperti legali e agenzie statali sottolineando che la struttura giudiziaria dello Sri Lanka sarebbe più favorevole alle autorità e aiuterebbe a dimostrare il loro caso secondo cui si tratta del peggior disastro marittimo della storia dello Sri Lanka", ha commentato l’avvocato Anuradha Munasinghe, esperto di diritto marittimo. "Se il caso verrà discusso a Singapore verranno applicate le leggi marittime più recenti, perché la città-stato è un importante centro per il commercio via mare. Tuttavia, le parti che attendono giustizia temono che questo tentativo non riuscirà ad ottenere il risarcimento di 6,2 miliardi di dollari, la cifra che secondo le stime coprirebbe i danni subiti fino ad oggi".

Nel frattempo il ministro della Giustizia, Wijeyadasa Rajapakshe, ha rivelato che è stata registrata una nuova accusa riguardo una massiccia tangente chiesta per ostacolare il processo legale contro la X-Press Pearl ed evitare l’ottenimento dei risarcimenti. Rajapakshe, che ha incaricato il capo della polizia di indagare, ha detto di essere stato informato sul fatto che "una parte ha chiesto una tangente di 250 milioni di dollari e il denaro è stato inviato a un conto bancario nel Regno Unito".

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