03/10/2016, 13.18
NEPAL
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Nepal, cattolici e non salutano il nunzio apostolico mons. Salvatore Pennacchio

di Christopher Sharma

L’arcivescovo è stato nominato nunzio in Polonia. Ha servito il Nepal per sei anni, rendendo visibile l’impegno della Chiesa anche nei momenti più difficili. Durante il terremoto dell’aprile 2015 ha chiesto a tutta la popolazione di essere unita negli aiuti.

Kathmandu (AsiaNews) – La comunità cattolica del Nepal “è piccola nel numero ma grande nella fede”. Lo ha detto mons. Salvatore Pennacchio nella cerimonia di addio come nunzio apostolico del Nepal. A salutarlo, lo scorso primo ottobre nella cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu, c’erano tantissimi fedeli, sacerdoti e laici, ma anche tanti non cattolici. L’arcivescovo, già trasferitosi in Polonia dove è stato nominato nuovo nunzio, ha detto: “La popolazione del Nepal ha bisogno di sperimentare la grazia di Dio attraverso la buona novella”.

Mons. Pennacchio è stato nunzio apostolico in Nepal per sei anni. “Sono stato fortunato – ha affermato – di aver potuto servire il Paese durante la catastrofe del terremoto [del 25 aprile 2015]. Ho cercato di portare il messaggio del Vaticano nell’aiuto alle vittime. Ho pregato le chiese cattoliche, i vari gruppi e la Caritas di rendere visibile la presenza di Dio mentre soccorrevano i terremotati”.

L’arcivescovo ha ricordato che “la Caritas è stata da subito in prima fila negli aiuti alle popolazione, senza fare discriminazioni in base alla religione”. “Oggi provo sentimenti contrastanti – ha aggiunto – perché da una parte sono addolorato di dover lasciare il Nepal. Mi mancherete. Dall’altra però sono felice di vedere questa splendida comunità di cattolici e non pregare per me in questa cerimonia”.

Mons. Paul Simick, vicario apostolico, ha dichiarato: “Esprimiamo all’arcivescovo la nostra gratitudine e apprezzamento perchè egli ha guidato e sostenuto il Nepal diffondendo il messaggio di Dio. Eccellenza, lei ha dimostrato di essere accanto alla gente del Nepal mentre cresceva il numero dei centri pastorali e delle attività della Chiesa. Grazie al suo sostegno, abbiamo reso visibile la presenza di Dio nelle situazioni di difficoltà”.

“Le siamo grati – ha concluso il vicario – per l’esempio di grande incoraggiamento nell’evangelizzazione e nella dffusione del Vangelo, che ha avvicinato tanti non cattolici alla nostra comunità”.

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