25/05/2012, 00.00
NEPAL
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Nepal senza Costituzione per una diatriba fra maoisti e Corte suprema

di Kalpit Parajuli
I giudici bocciano la proroga di tre mesi proposta dai maoisti. I termini per la consegna della Costituzione scadono fra due giorni, ma il testo non è ancora pronto. Il Paese rischia piombare nel caos. In migliaia protestano a Kathmandu.

Kathmandu (AsiaNews) - Il Nepal resterà senza Costituzione. Oggi la Corte suprema ha bocciato la proposta del governo maoista di prorogare di tre mesi l'Assemblea costituente. E questo per obbligare i politici a presentare il documento entro il 27 maggio, senza ulteriori ritardi. Tuttavia, secondo gli esperti il testo è ancora parziale e non vi è il tempo materiale per vararlo entro i termini prestabiliti.  Molti gruppi politici starebbero meditando un'alternativa all'attuale Assemblea costituente eletta nel 2008 e non più prorogabile.

Devendra Poudel, capo di Gabinetto del Primo ministro Bhattarai, sostiene con AsiaNews, che il governo rispetta il verdetto della Corte, ma allo stesso tempo ammette che non vi è la possibilità materiale di promulgare la Costituzione entro i termini stabiliti. Vi sono ancora troppe questioni in sospeso che possono essere risolte solo con la partecipazione di tutte le forze politiche del Paese". Secondo Poudel,  la Corte suprema ha varcato la sua giurisdizione. "Speriamo - afferma - che i movimenti politici e i rappresentanti delle minoranze che popolano il Paese accettino la negoziazione. Purtroppo ora non vi è altra alternativa".

Da giorni, migliaia di persone  stazionano a Durbarmarg (Kathmandu) davanti al palazzo reale, per protestare contro l'inerzia della politica e spingere i partiti a consegnare la costituzione nei tempi stabiliti. In diversi chiedono le dimissioni del premier maoista Bhattarai. La manifestazione è stata organizzata da rappresentanti del settore economico, scuola, media e società civile.  

L'attuale assemblea costituente dominata dal partito maoista è stata eletta nel 2008, due anni dopo la fine della guerra civile fra maoisti e monarchia indù. Il suo mandato sarebbe dovuto scadere nel 2010, ma è stato rimandato quattro volte a causa dei dissidi interni al parlamento, prima sul disarmo dei guerriglieri maoisti e ora sul tipo di ordinamento di Stato. Vari gruppi stanno protestando ed esercitando pressioni a favore o contro il federalismo: anche i partiti politici sono divisi sul modello e il numero degli Stati federali. 

In Nepal vi sono 103 caste e 60 gruppi etnici. Da diversi mesi le minoranze tribali bloccano il Paese con scioperi e manifestazioni per fare pressioni sull'Assemblea costituente perché tuteli i loro diritti e promuovere il sistema federale. Tali proteste hanno creato forti tensioni fra la maggioranza indù e le minoranze etniche e religiose, con centinaia di feriti e arresti, soprattutto nel Far Western Region e nel Terai (Nepal meridionale), dove risiedono i gruppi etnici e tribali più numerosi, ma anche più poveri.

Il Congress Party, principale partito di opposizione, accusa i maoisti di aver fomentato le proteste per il timore di perdere il potere, ottenuto vincendo le elezioni per l'Assemblea costituente nel 2008. Il sostegno segreto dei quadri maoisti a ogni gruppo etnico avrebbe spinto le minoranze a pretendere uno Stato federale secondo le etnie. La confusione sul sistema federale è tale che in alcuni gruppi, le tribù sono entrate in conflitto tra loro, pretendendo la partizione di regioni autonome, come ad esempio la Far Western Region, già costituite in base alle etnie.  

 

 

 

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