13/02/2015, 00.00
ISRAELE
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Netanyahu "purga" la giuria di un premio letterario. David Grossman e altri cinque si ritirano

di Joshua Lapide
Il premier aveva accusato la giuria di essere troppo radicale e piena di "antisionisti". Su 13 membri della giuria, se ne sono dimessi 11. L'influenza del clima elettorale ha portato alla "politicizzazione" del premio.

Gerusalemme (AsiaNews) - Il romanziere David Grossman ha deciso ieri di ritirare la sua candidatura per un premio letterario. La scelta del famoso autore è causata da un pesante intervento del premier Benjamin Netanyahu, critico verso la composizione della giuria, a suo parere composta da troppi "antisionisti". Insieme a Grossman hanno ritirato la candidatura altri cinque autori: Ruth Dayan, Haim Be'er, Sami Michael, Yigal Schwartz e Yitzhak Ben Ner.

La rude mossa di Netanyahu ha spinto tutti i membri della giuria a dare le dimissioni, rendendo impossibile per quest'anno l'assegnazione del premio Israele per la letteratura.

Il premio Israele esalta il contributo artistico e scientifico di autori in diversi campi ed è considerata la più alta onorificenza nello Stato. Il conferimento del premio avviene a Gerusalemme in una cerimonia che si tiene il giorno dell'indipendenza d'Israele.

Giorni fa, l'ufficio di Netanyahu ha criticato la composizione della giuria per il premio letterario, bollando come "estremisti" [di sinistra] due giudici, Avner Holtzman e Ariel Hirschfeld.

Lo stesso Netanyahu, in un messaggio, aveva aggiunge che nella giuria del premio vi sono sempre più figure radicali, compresi antisionisti" e che essi "troppo spesso" conferiscono il premio "ai loro amici".

L'attacco del premier ha scatenato una catena di dimissioni nelle giurie: su 13 giudici che dovevano conferire il premio nei campi della letteratura, ricerca letteraria e cinema, ne rimangono ormai solo due.

Haim Be'er, uno dei candidati ritiratisi ha commentato: "Penso che non ricevere il premio Israele sia un onore maggiore che riceverlo".

La polemica attorno al premio accade a poche settimane dalle elezioni generali in Israele, per il quale si prevede una caduta del Likud, il partito di Netanyahu.

Il prof. Nissim Calderon, uno dei membri della giuria che ha dato le dimissioni, ha fatto notare "la chiara politicizzazione del premio".

 

 

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