14/10/2025, 15.46
INDIA - MONGOLIA
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New Delhi e Ulaanbaatar rafforzano i legami (per ridurre la dipendenza da Mosca e Pechino)

La visita del presidente mongolo Khurelsukh Ukhnaa a New Delhi segna un nuovo slancio nella partnership strategica tra India e Mongolia. Il premier indiano Modi ha annunciato un programma di formazione per le forze di frontiera mongole, visti elettronici gratuiti e l'approfondimento degli scambi culturali basati sul buddhismo. A unire i due Paesi è la volontà comune di ridurre la dipendenza commerciale ed energetica da Cina e Russia.

New Delhi (AsiaNews) - Durante la visita in India del presidente mongolo Khurelsukh Ukhnaa, il premier indiano Narendra Modi ha annunciato una serie di impegni concreti in materia di difesa, energia, cultura e sicurezza delle frontiere, inserendosi in un contesto geopolitico dominato da Russia e Cina, i principali partner della Mongolia. 

Il presidente mongolo Khurelsukh Ukhnaa è volato in India per una visita che segna i 70 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi e il decimo anniversario della loro partnership strategica. Ma è anche la prima visita di un presidente mongolo in India dopo sei anni.

Durante la conferenza stampa congiunta, Modi ha annunciato il lancio di un nuovo programma di formazione e potenziamento per le forze di sicurezza di frontiera della Mongolia, parte del più ampio impegno dell’India nel sostenere la capacità di difesa del Paese. In parallelo, New Delhi nominerà un addetto alla Difesa presso la propria ambasciata a Ulaanbaatar, a conferma di un rinnovato legame strategico. A giugno si era tenuta l'annuale operazione congiunta che prende il nome di "Elefante nomade".

“Il nostro approccio alle questioni globali si basa sui nostri valori condivisi. Siamo partner stretti nei forum internazionali, sostenendo un Indo-Pacifico libero, aperto, inclusivo e basato su regole. Insieme, lavoriamo anche per amplificare la voce del Sud del mondo”, ha dichiarato il premier indiano. 

Modi ha inoltre dichiarato l’introduzione di visti elettronici gratuiti (e-visa) per i cittadini mongoli e il finanziamento di un programma annuale di scambio per giovani ambasciatori della cultura. È stato poi firmato un memorandum di intesa tra il Ladakh Autonomous Hill Development Council e la provincia mongola di Arkhangai, che avrà lo scopo di promuovere progetti congiunti in campo educativo e turistico.

Non solo: Modi, seppur sostenuto da una base politica che si rifà alla Hindutva (un’ideologia estremista che promuove il suprematismo indù) ha elogiato i rapporti tra i due Paesi che si fondano sul buddhismo sottolineando che la relazione tra India e Mongolia è “profonda, spirituale e strategica allo stesso tempo”.

“Entrambi i nostri Paesi condividono l'antico legame del buddhismo, motivo per cui siamo anche chiamati fratelli spirituali. Oggi abbiamo preso diverse decisioni importanti per rafforzare ulteriormente questa tradizione e i nostri legami storici”, ha continuato il premier indiano, annunciando il trasferimento delle reliquie dei discepoli del Buddha e nuove collaborazioni accademiche tra l’Università di Nalanda e il monastero di Gandan a Ulaanbaatar. Più di 400 monaci mongoli studiano in vari monasteri indiani.

I due Paesi hanno anche presentato un francobollo congiunto che raffigura il ramlila indiano (una rappresentazione teatrale che narra l’epopea del dio indù Rama) e la biyelgee, una danza popolare mongola. 

Sul piano economico e infrastrutturale, i due leader hanno riaffermato la centralità del progetto di raffineria petrolifera in Mongolia, finanziato da Delhi con una linea di credito di 1,7 miliardi di dollari, che dovrebbe ridurre la dipendenza energetica di Ulaanbaatar da Mosca e garantire alla Mongolia una maggiore sicurezza negli approvvigionamenti. L’impianto, che dovrebbe essere completato tra il 2026 e il 2027, potrà coprire fino al 60% del fabbisogno interno.

Secondo fonti ufficiali, l’India è pronta ad ampliare il proprio sostegno anche nei settori di energia rinnovabile, risorse minerarie, digitalizzazione e agricoltura sostenibile, con accordi in via di definizione per l’esportazione di carbone metallurgico e terre rare dal ricco bacino di Tavan Tolgoi alle industrie indiane.

“India e Mongolia condividono valori comuni di democrazia, pace e sviluppo - ha proseguito il premier indiano - e continueremo a lavorare insieme per la stabilità dell’Asia e del mondo.” Il presidente Khurelsukh, dal canto suo, ha ringraziato Modi per “l’amicizia dimostrata in ogni campo, dall’assistenza energetica all’educazione, e per aver aperto le porte dell’India ai cittadini mongoli con i nuovi visti gratuiti”.

India e Mongolia hanno un comune interesse a diversificare le loro alleanze (una dottrina che prende il nome di “Third Neighbor Policy” a Ulaanbaatar e e “Act East” a Delhi) per costruire un equilibrio multipolare in Eurasia, riducendo la dipendenza da Russia e Cina. In particolare, gli scambi commerciali con Pechino ammontano a 19 miliardi di dollari all’anno, mentre con Delhi sono fermi a 110 milioni. 

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